Impossibile l’iscrizione al registro per 13.000 impiantisti ed autoriparatori. Occorre prorogare la scadenza del 12 aprile
Da oggi in Piemonte sono circa 13.000 le imprese d’installazione d’impianti (7010) e di autoriparazione (5956) che rischiano di non poter più lavorare oppure di doverlo fare fuori legge.
“Questa – denuncia Pierangelo Binello, presidente regionale degli impiantisti di Confartigianato – è la conseguenza del provvedimento (Dpr 43/2012) che impone a tutti gli operatori che installano apparecchiature contenenti gas serra (pompe di calore, gruppi frigoriferi, condizionatori d’aria, lavatrici industriali, climatizzatori in abitazioni e su auto) di iscriversi al registro nazionale dei gas serra per ottenere il certificato di abilitazione.
Un obbligo che impone alle imprese nuovi costi e adempimenti burocratici e che inoltre è impossibile da rispettare nei 60 giorni imposti dalla legge. Il termine ultimo per iscriversi è oggi, ma i due mesi di tempo previsti dalla norma sono insufficienti per consentire alle Camere di commercio, che devono provvedere alla registrazione al rilascio dei certificati, di espletare l’enorme massa di richieste d’iscrizione. Molti operatori, quindi, non riusciranno neanche a presentare la propria istanza d’iscrizione”.
E così le imprese che non sono riuscite ad iscriversi e ad ottenere la certificazione che le autorizza ad operare non potranno più lavorare e, se lo faranno, rischiano forti sanzioni che partono da 10.000 euro.
“Una situazione assurda – sottolinea Michele Quaglia, presidente regionale degli autoriparatori di Confartigianato – che danneggia sia le imprese che i consumatori. Tale imposizione è tanto più grave nell’attuale crisi economica che coinvolge da anni le imprese artigiane”.
Confartigianato Imprese Piemonte sollecita un intervento immediato del Governo, ed in particolare del Ministro dell’ambiente, per prorogare il termine del 12 aprile e consentire così agli imprenditori di completare l’iscrizione al registro e di poter operare rispettando la legge.