“Calano ancora per effetto della crisi le imprese artigiane: -252 imprese rispetto al 31 dicembre 2013 e si prevede che nel primo semestre 2015 altre 181 chiuderanno i battenti. Un dato preoccupante – commenta Adelio Ferrari, vicepresidente vicario di Confartigianato Imprese Piemonte – anche se l’emorragia si sta riducendo”.
Così come per l’occupazione, precipitata a 278.193 unità (-9.324 rispetto all’anno precedente) che si prevede si assesti a 277.151 nel 2015.
I dati contenuti nel tradizionale compendio di fine anno, curato dall’Ufficio studi di Confartigianato Imprese Piemonte, restituiscono una fotografia del comparto artigiano a tinte scure. Non sono ancora presenti gli effetti dei segnali di ripresa che pervengono dagli Stati Uniti.
“Qualche miglioramento – continua Ferrari – si manifesta nel credito dove, pur mantenendosi una flessione generalizzata nella concessione dei prestiti (-1% in Regione), è più contenuta rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e vi sono due province (Torino e Vercelli) che segnano per la prima volta una modesta crescita”.
“Le aspettative per un miglioramento sono comunque presenti – conclude Ferrari – in ragione dei numerosi appuntamenti che attendono il Piemonte nel 2015, Expo in primis, poi il bicentenario della nascita di don Bosco, l’ostensione della Sindone e Torino capitale dello sport. Infine dall’azione del Governo gli artigiani attendono la concretizzazione di molte promesse, come il completo sblocco dei pagamenti della Pa, la drastica riduzione delle incombenze burocratiche e l’abbassamento della pressione fiscale che, insieme all’auspicata ripresa dei paesi locomotiva, consentiranno di ritrovare il sentiero della crescita”.