Dopo i due precedenti incontri di pochi mesi fa col direttore generale dell’assessorato regionale sanità Fulvio Moirano che si era preso in carico la questione legata al riconoscimento del profilo professionale odontotecnici, ha da poco avuto luogo quello col responsabile dei sistemi organizzativi del servizio sanitario regionale Claudio Baccon, delegato da Moirano a seguire l’iter politico e normativo verso tale riconoscimento che giace bloccato da molti anni.
La delegazione Confartigianato/Cna era formata da Marco Francisco (presidente regionale odontotecnici Confartigianato), Massimo Bondì (responsabile regionale odontotecnici Confartigianato), Lino Molinaro (presidente regionale odontotecnici Cna) e Davide Padroni (responsabile regionale odontotecnici Cna).
Francisco e Molinaro hanno riassunto in sintesi il dossier inerente il percorso del profilo professionale fin qui portato avanti da Confartigianato e Cna sia a livello regionale che nazionale. Dossier che peraltro Francisco ha già fatto avere al neo coordinatore degli assessori regionali alla salute Sergio Venturi che opera nel contesto della conferenza Stato-Regioni, tuttora guidata dal presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino poiché le sue dimissioni sono state per il momento congelate.
Baccon ha suggerito come passo successivo quello di riuscire ad inserire il tema del profilo all’ordine del giorno della prossima riunione Stato-Regioni, previa consegna di un breve documento riassuntivo dello stato dell’arte che l’assessorato si è impegnato a realizzare e consegnare nel breve periodo alla Commissione salute che, una volta approvato, viene normalmente ratificato dalla conferenza Stato-Regioni. Anche se l’ultima volta non è accaduto ed è stato rigettato a causa dell’interposizione dell’ex coordinatore Coletto e della senatrice Emilia De Biasi secondo la quale non vi sarebbe alcuna volontà di qualificare gli odontotecnici come professione sanitaria.
Tale dichiarazione ha suscitato perplessità in quanto inserita in un contesto di attenzione alla salute pubblica ed alla sicurezza del paziente, argomenti da sempre alla base delle richieste di qualificazione di un settore che conta circa 14.000 imprese per un totale di 25.000 addetti. E le cui peculiarità risiedono proprio nella specificità delle produzioni realizzate le quali, essendo destinate ad un uso medico in campo odontoiatrico, richiedono cautele specifiche alla luce della doverosa tutela della sicurezza e della salute dei destinatari degli impianti. E’ assolutamente evidente come la normativa di settore necessiti di una riconsiderazione, alla luce della significativa maturazione professionale e dell’aggiornamento tecnologico già conseguiti dalla categoria.
In favore del riconoscimento del profilo odontotecnico si era peraltro pronunciato fin dal 2001 il Consiglio superiore di sanità che aveva ritenuto opportuno che la figura dell’odontotecnico fosse inserita nella classe delle lauree in professioni sanitarie tecniche. Inoltre si sono recentemente espresse favorevolmente anche diverse Regioni, che hanno adottato formali atti d’impegno nella direzione di sollecitare Governo, Parlamento e conferenza Stato-Regioni a farsi carico del riconoscimento del profilo professionale. Tra cui il Piemonte che, attraverso il Consiglio regionale e l’assessorato alla Sanità, ha approvato all’unanimità una mozione in favore di tale riconoscimento. Rilevando come la peculiarità del settore, l’importanza della qualità delle lavorazioni eseguite e la tutela dei cittadini-pazienti siano elementi che impongono il riconoscimento della professione sanitaria odontotecnica e come questo costituisca il presupposto per l’ulteriore percorso di crescita professionale della categoria e del settore produttivo.