Giorgio Felici, presidente di Confartigianato Imprese Piemonte ha rilasciato oggi un’intervista a RAI 3 per evidenziare la netta contrarietà delle imprese artigiane del sistema casa allo sconto sulle fatture per gli interventi relativi all’ecobonus ed al sismabonus, previsto dall’articolo 10 del “Decreto crescita”.
La misura contestata da Confartigianato prevede che i cittadini che effettuano lavori di riqualificazione energetica o antisismici possano chiedere, in alternativa alla detrazione fiscale in dieci anni, uno sconto immediato sulle fatture pari al 65% da parte dell’impresa che ha effettuato i lavori. L’impresa avrà un credito d’imposta da utilizzare esclusivamente in compensazione, in cinque anni. Inoltre l’impresa potrà scegliere di cedere il credito così acquisito ai suoi fornitori di beni e servizi.
Felici ha evidenziato che tale meccanismo penalizza le migliaia di piccole imprese artigiane del sistema casa (edili, impiantisti, serramentisti) che non dispongono della capacità finanziaria per anticipare lo sconto al cliente e non sono in grado di sopportare l’onerosità della cessione del credito.
Pertanto l’articolo 10 del decreto deve essere rapidamente superato e la migliore soluzione a questo problema consiste nell’abrogazione della norma. Confartigianato continuerà a battersi contro questa misura.