Il settimanale Panorama ha dedicato un articolo sui costi che un nuovo lockdown potrebbe causare al mondo della piccola media impresa. Il Presidente di Confartigianato Giorgio Felici critica l’opera del Governo che nei quattro mesi di tregua concessi dal Covid 19 non è riuscito a potenziare trasporto pubblico e sanità e “Essendo stati incapaci di fare tutto questo, ora colpiscono commercio, ristorazione e artigianato”.Un nuovo lockdown causerebbe ingenti danni a un settore, quello dell’artigianato, già messo a dura prova. Dichiara Felici: “Siamo arrabbiati ed esasperati perché a fine maggio, per riaprire i locali, i nostri associati hanno adottato tutte le misure richieste per garantire la sicurezza dei clienti, riducendo il loro numero e lavorando sostanzialmente in pareggio o in perdita. Una pasticceria con due dipendenti e un angolo bar come minimo ha speso 5-6 mila euro per adeguarsi alle nuove norme anti-Covid. E ora dopo questi sforzi, veniamo “premiati” con una chiusura ulteriore. Certo che perdiamo la pazienza! In Piemonte sono fallite quest’anno circa 400 imprese artigiane, meno di quanto ci aspettassimo, ma il problema è che ci sono molti “morti che camminano” aziende che cercano di mantenere la continuità anche se di fatto sono già fallite”. Tra gli artigiani, sostiene Felici, chi soffrirà di più in questi mesi saranno in particolare gli alimentaristi, i pasticceri, chi fa ristorazione, chi allestisce stand, i grafici, i tipografi, i fotografi. Tutte attività che hanno avuto una riduzione media del fatturato del 60 per cento. Anche gli associati di Confartigianato che lavorano nell’edilizia, il 48 per cento, si scontrano con la burocrazia che comporta il superbonus, riconosciuto a chi ristruttura gli edifici, e “molti potenziali clienti, in attesa di chiarimenti, rimandano i lavori al prossimo anno”.
MEDIA – Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Piemonte, intervistato da Panorama: pesantissimo j’accuse nei confronti del Governo
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