Sul Dl Sostegno il Governo ci ripensa e, a poche ore dalle reazioni negative espresse dal Presidente di Confartigianato Marco Granelli anche con una lunga intervista pubblicata oggi su il Fatto Quotidiano.it, arrivano una nota del Ministero dello Sviluppo Economico e una dichiarazione del Sottosegretario all’Economia Claudio Durigon che annuncia che “gli aiuti alle imprese in difficoltà a causa del Covid saranno “anno su anno” e non confrontando due bimestri (gennaio-febbraio 2019 con gennaio-febbraio 2021)”, come era scritto in una bozza del Dl Sostegno.
Le dichiarazioni del Governo arrivano a ridosso del commento del Presidente Granelli sulle prime bozze del Decreto Sostegno. “C’eravamo tanto illusi”, sintetizza con una battuta Granelli nell’intervista su il Fatto Quotidiano.it, sottolineando che “se il testo finale del Decreto Sostegno confermasse quanto si legge dalle bozze non sarà accolto con soddisfazione tra i nostri associati. Anche perché si era ipotizzato di alzare al 30% delle perdite l’entità dei rimborsi cosa che invece non sembra sia avvenuta. Quello che auspicavamo era anche un allungamento della temporalità su cui vengono calcolati i ristori almeno semestrale, come già avviene in Germania, invece qui ci si ferma ai due mesi. Giudico invece positivamente la decisione di non ricorrere più ai codici Ateco per la classificazione delle attività che hanno diritto ai ristori, un sistema che finiva per penalizzare parte delle filiere”.
Nell’intervista il Presidente Granelli ribadisce l’allarme per l’impatto della crisi che mette a grave rischio il 32% degli artigiani e delle piccole imprese. Per risollevare il tessuto produttivo, insieme all’erogazione dei ristori, occorre spendere bene le risorse del Recovery Plan. “Proprio per questo – sottolinea Granelli – chiediamo al Governo che nella messa a punto del Piano si tenga conto di quelle che sono le caratteristiche del tessuto imprenditoriale italiano, dove il 94% delle aziende sono Pmi e si conta un’attività ogni 7 abitanti. Quindi che non ci siano vincoli di destinazione dei fondi in base alle dimensioni dell’azienda, che ci sia velocità di esecuzione e chiarezza nell’individuazione delle opere. Con un monitoraggio dell’esecuzione che coinvolga anche le parti sociali come il governa sembra in effetti intenzionato a fare. Noi, in quanto “piccoli” dobbiamo però migliorare e rafforzare la nostra capacità di fare rete. Muoverci insieme e coordinarci meglio, pur nella salvaguardia delle individualità, per poter avere una forza contrattuale maggiore”