Le imprese italiane stanno subendo un pesante contraccolpo dalla crisi energetica, con una accentuata perdita di competitività rispetto ai competitor europei. Come evidenziato da una nostra recente analisi, il 73% dell’aumento dei prezzi, pari a 4,9 punti di inflazione, deriva dai beni energetici, che a marzo, nel confronto internazionale, segnano un aumento del 53,5%, 8,8 punti in più rispetto al +44,7% della media dell’Eurozona e maggiore di 15,9 punti rispetto alla Germania e di 24 punti rispetto alla Francia. In questo periodo, oltre alla dinamica dei costi energetici, cresce anche la pressione dei prezzi internazionali dei cereali che, valutati in euro, salgono del 43,6%. Sono interessate 3.889 imprese piemontesi della pasticceria e del settore dolciario (che include produzione manifatturiera di biscotti, cacao, cioccolato e di gelati) con un’alta vocazione artigianale: le 3.085 imprese artigiane rappresentano il 79,3% delle imprese totali del settore in esame.
“Le pasticcerie italiane, piemontesi comprese, – dichiara Alessandro Del Trotti, Presidente Regionale Produttori Dolciari Confartigianato – stanno assorbendo la pressione dei prezzi delle materie prime e la maggiore spinta sui costi dell’energia in modo più accentuato rispetto agli altri paesi europei, con ricadute sui prezzi praticati alla clientela”.
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