La Presidente di Confartigianato Estetisti, Stefania Baiolini, è intervenuta sul numero di ottobre della rivista di settore Mabella per raccontare il paradosso che sta vivendo il settore estetico: nostante la crescente domanda di professionisti qualificati, trovare candidati con le giuste competenze è diventato complicato.
Una delle principali cause identificate in uno studio di Confartigianato, che segnala che questa carenza di manodopera qualificata non è un problema isolato dell’estetica, ma si estende a tutti i settori artigianali, è la formazione.
La formazione dell’estetista è regolamentata nella Legge 1/90, ma l’autonomia regionale ha portato a percorsi formativi diversi in ogni regione. Questa variazione può influenzare non solo la qualità dell’insegnamento, ma anche l’approccio dei giovani alla professione. Ad esempio, l’età in cui un allievo inizia la formazione può determinare la sua esperienza e la sua preparazione.
Un altro punto critico è l’emergere di corsi online o formati “accelerati”, che spesso compromettono la profondità e la qualità dell’apprendimento. Questi corsi, pur essendo numerosi, sollevano dubbi sulla loro efficacia nel preparare veramente gli studenti per il mondo del lavoro.
In risposta a queste sfide, Confartigianato, spiega la Presidente Baiolini nell’articolo dal titolo ‘RIPENSARE LA FORMAZIONE – Un passaggio necessario‘, sta lavorando attivamente per proporre modifiche alla normativa di settore, ormai inadeguata alle mutate esigenze della clientela, e per uniformare i percorsi formativi. L’obiettivo è fornire linee guida chiare, eliminare ambiguità e assicurare che la formazione nell’estetica sia di alta qualità, mettendo al centro la passione per la professione e l’importanza del benessere del cliente.
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