“Manca circa un mese alla fine dell’anno -afferma Enzo Tanino, Presidente edilizia di Confartigianato Imprese Piemonte-, ed il problema dei cantieri condominiali che rischiano di non essere finiti in tempo potrebbe non essere il più grave. La leva moltiplicatrice, che tanto ci ha agevolato sino ad ora, porterà ad una flessione altrettanto importante una volta che si chiuderà definitivamente il 110% e le conseguenze già si vedono. Stanno frenando bruscamente settori come: Prodotti e materiali da costruzione, Metalmeccanica e Metallurgia, ma anche i produttori di beni durevoli per la casa (Elettrodomestici e Mobili, dopo l’exploit degli anni pandemici) ed il Trasporto. Il blocco contro il quale si sta per schiantare l’edilizia attiverà impulsi negativi che si rifletteranno e si amplificheranno all’interno del sistema economico su moltissimi settori”.
“E’ assolutamente necessario individuare una rapida soluzione alle centinaia di cantieri che, anche in virtù del caos normativo e applicativo dello strumento, non riusciranno a terminare i lavori in tempo utile. E, pur condividendo la necessità di chiudere la stagione del 110% -prosegue Tanino- va aperta subito una riflessione seria sul futuro dell’efficientamento degli edifici in Italia. Per recuperare i ritardi accumulati è assolutamente necessaria una proroga tale da permettere una conclusione ordinata alla misura, che eviti la perdita improvvisa di centinaia di migliaia di posti di lavoro causata dalla sicura interruzione di migliaia di cantieri che potrebbe derivare dall’insorgere di un enorme contenzioso tra condomìni e imprese e scongiuri la corsa forsennata già in atto per finire i lavori, con conseguente rischio sia per la sicurezza dei lavoratori coinvolti sia per la qualità degli interventi eseguiti. Una proroga limitata per i soli interventi che dimostrino un concreto avanzamento del cantiere potrebbe risolvere tutti questi problemi con un costo contenuto per le casse dello Stato, di gran lunga inferiore a quello del caos sociale ed economico che si determinerebbe lasciando invariata la scadenza a dicembre. La Legge di bilancio deve offrire una soluzione concreta a un problema che riguarda da vicino migliaia di lavoratori, famiglie e imprese che in buona fede hanno avviato i lavori e ora rischiano di trovarsi in gravi difficoltà”.
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