In Italia ci sono circa 3,5 milioni di lavoratori che appartengono a professioni non regolamentate, ossia sprovviste di ordine o collegio. Ciò significa che tali professioni possono essere esercitate da chiunque, anche senza alcun requisito tecnico e di formazione, poiché manca un sistema che permetta di dichiarare e garantire – in modo non autoreferenziale – le prestazioni professionali fornite. Per questo motivo è stato avviato l’iter per il riconoscimento delle professioni non regolamentate tramite la stesura di norme tecniche per ogni professione radicata nella nostra economia. Con questo obiettivo è stata recentemente costituita un’apposita Commissione tecnica e sono state individuate le prime attività professionali da disciplinare tra le quali i fotografi. Il percorso intrapreso permetterà al cittadino di distinguere il professionista competente e aggiornato dall’improvvisatore, qualificando e regolamentando il mercato pur nella libertà d’esercizio. Quanto all’annoso problema legato all’abusivismo ed ai consistenti danni che causa all’intera categoria, certamente il cammino avviato verso la normativa Uni sulla professione contribuirà a regolamentarla evitando che possa essere esercitata da chiunque, anche senza alcun requisito tecnico e di formazione. Gli altri modi potenzialmente utili nella battaglia contro l’abusivismo potrebbero essere la creazione di un tesserino di riconoscimento nazionale e la promozione di un sistema di certificazione di qualità.
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