Tornano in piazza le imprese piemontesi dell’artigianato e del commercio e chiedono alle istituzioni di ascoltare il loro grido di dolore perché “senza crescita si muore”: tra il 2008 e il 2012 in questi settori hanno cessato l’attività in regione oltre 113.000 aziende. Si è tenuto questa mattina, a Torino, in Piazza Castello, il presidio di mobilitazione organizzato da Rete Imprese Italia – Piemonte (che unisce le 5 associazioni del commercio e dell’artigianato in rappresentanza di 315.000 aziende e un milione di lavoratori) per denunciare lo stato di gravissima difficoltà in cui versa il sistema delle imprese, soprattutto di piccole e piccolissime dimensioni, a cinque anni dall’inizio di una crisi economica che è ormai evoluta anche in una pesante crisi sociale. Nel corso della mattinata una delegazione, guidata da Maria Luisa Coppa (Confcommercio e presidente pro tempore di Rete Imprese Italia – Piemonte), Antonio Carta (Confesercenti), Francesco Cudia (Cna), Giorgio Felici (Confartigianato) ed Ulderico Carboni (Casartigiani), è stata ricevuta dal presidente della Giunta regionale e dal viceprefetto di Torino.
Al centro del confronto le proposte e le misure d’intervento elaborate a livello nazionale e regionale da Rete Imprese Italia per tornare a crescere, incluso il manifesto nazionale “Adesso tocca a voi”, vibrante appello a Governo, Parlamento e all’intera classe politica chiamata ad agire immediatamente con misure concrete a sostegno della crescita e dell’economia reale e che sarà ufficialmente presentato a Roma domani in occasione dell’Assemblea di Rete Imprese Italia. Numerose le criticità che, qualora non risolte con urgenza, rischiano di mettere a rischio la tenuta complessiva del sistema delle imprese italiane e piemontesi, in relazione alle quali Rete Imprese Italia ha avanzato le priorità fondamentali per assicurare la ripresa, ovviamente da coniugare con un doveroso rigore dei conti pubblici:
- riduzione della pressione fiscale a carico di famiglie ed imprese (blocco dell’innalzamento aliquote Iva, riduzione Irap, revisione meccanismo impositivo dell’Imu sugli immobili strumentali all’attività, revisione e ridefinizione Tares);
- prosecuzione dell’azione di semplificazione burocratica ed amministrativa (revisione Sistri);
- credito alle imprese (a partire dallo sblocco dei pagamenti Pa;
- sviluppare le imprese sostenendo il mercato del lavoro (riduzione costi diretti ed indiretti, rifinanziamento ammortizzatori sociali in deroga per tutto il 2013, introduzione incentivi per l’assunzione di giovani, incentivi per l’imprenditorialità giovanile, creazione di nuove opportunità lavorative consentendo alle imprese di utilizzare tutte le forme contrattuali).
Sono infine state avanzate alcune proposte in relazione agli ambiti di competenza regionale: sostegno alle politiche del credito e dei confidi, avvio di politiche e servizi tarati sulle esigenze delle pmi, rilancio delle politiche attive del lavoro e della formazione professionale, sblocco in tempi rapidi del pagamento dei crediti della Pa, sostegno all’internazionalizzazione, anche in riferimento al settore turistico, con particolare attenzione alla definizione della prossima programmazione comunitaria (2014/2020) e della programmazione con i fondi nazionali (Fas).