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La crisi brucia l’imprenditoria giovanile

Dal 2008 al 2012 persi in Italia 331.000 posti (-16%). Dal Piemonte un dato in controtendenza, ma a fine 2012 si sono contati 3717 giovani imprenditori in meno rispetto all’anno precedente

La  crisi ha falcidiato in Italia l’imprenditoria giovanile: dal 2008 al 2012, sono mancati all’appello 331.000 imprenditori under 40 Alla fine dello scorso anno il bilancio è da brividi: l’Italia ha perso il 16% dei giovani capitani d’azienda rispetto a 5 anni prima.

Dal Piemonte un dato in controtendenza:nello stesso quinquennio il numero delle aziende è cresciuto del 2,7%. Ma l’indicatore non tragga in inganno. La spiegazione è da ricercarsi nel significativo incremento del numero di imprenditori registrato tra il 2008 (54.288) e il 2010 (62.590) ma già nel 2011 cominciava una significativa discesa e solo nell’ultimo anno considerato sono andati persi 3.717  giovani imprenditori.

Se poi si tiene conto delle diverse posizioni tra titolare,socio,amministratore e alle altre cariche all’interno di ogni azienda, nell’ultimo anno considerato, ovvero tra fine 2011 e fine 2012, emerge una caduta del 6,8 per cento, superiore alla media italiana  che è stata del 6,2  Nel Vco le perdite maggiori (-9,3%), meno peggio nel novarese (5,2), Le altre province piemontesi si collocano tra questi due valori.

Nel nostro Paese il calo dei giovani capitani d’azienda è più accentuato rispetto alla diminuzione media dell’8,9% verificatasi nell’Ue a 27. Infatti, nel confronto con gli altri maggiori Paesi europei i lavoratori indipendenti italiani under 40 mostrano un calo più intenso rispetto a quello rilevato in Germania (-9,3%) ed inferiore solo a quello osservato in Spagna, dove tra il 2008 e il 2012 si sono ridotti di oltre un quarto (-27%). Mentre in Francia e nel Regno Unito il numero dei giovani imprenditori è addirittura aumentato, rispettivamente del  7,2% e del 3,2%.

Secondo l’Osservatorio di Confartigianato, nonostante tutto, l’Italia rimane sul gradino più alto del podio europeo per numero di imprenditori e di lavoratori autonomi tra i 15 e i 39 anni: sono 1.736.400 e staccano nettamente il Regno Unito che ne conta 1.319.700, la Polonia con 1.046.100 ela Germania che si ferma a 959.100.

Nel nostro Paese, quindi, il 19,2% dei giovani occupati under 40 lavora in proprio, una percentuale quasi doppia rispetto al 10,3% della media europea.

Nel dettaglio la propensione a ‘fare impresa’ dei giovani italiani è superiore all’11,5% della Spagna, al 9,7% del Regno Unito, al 7,5% della Francia, e al 5,9% della Germania.

Circa il 30% dei giovani imprenditori italiani sono artigiani. I ‘capitani’ under 40 delle piccole imprese sono infatti 576.177.

E anche per loro la crisi si è fatta sentire con una diminuzione, tra il 2008 e il 2012, del 5,6%, pari a 34.425 imprenditori in meno. In pratica, negli ultimi 5 anni, la crisi ha fatto scomparire 4 giovani imprenditori artigiani al giorno.

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