Assemblea Confartigianato – 7 dicembre, ore 11/13 – hotel Sitea (v. C. Alberto 35)
La programmazione 2014-2020 relativa ai Fondi strutturali europei costituisce per il Piemonte l’unica possibilità di reperire risorse pubbliche per lo sviluppo del comparto artigiano, in un periodo di particolare difficoltà per la nostra economia.
Questo è il punto di partenza dell’assemblea di fine anno di Confartigianato Imprese Piemonte durante la quale, con la partecipazione del vicepresidente della Regione Piemonte Gilberto Pichetto Fratin e del professor Riccardo Vuillermoz (docente di Diritto dell’Unione europea) che presenterà un quadro sintetico degli interventi che l’Europa mette a disposizione degli Stati membri e, loro tramite, alle imprese. Durante l’Assemblea si svolgerà un confronto a tutto campo sulle opportunità di sviluppo contenute nei Fondi strutturali europei, con particolare riferimento alle piccole imprese, componente essenziale della compagine economica e sociale del Piemonte e del Paese. A questa prospettiva verrà dedicato un approfondimento nella consapevolezza che le finanze pubbliche vivono una fase di assoluta ristrettezza e che, pertanto, le uniche risorse da indirizzare allo sviluppo ed alla crescita delle micro e piccole imprese si potranno rinvenire solo o principalmente in tale ambito.
Nel 2014 il Pil dell’area euro potrà avere una crescita inferiore all’1%. La recessione del primo semestre 2013 sta continuando e solo nel quarto trimestre di quest’anno si prevede una stabilizzazione ed un probabile inizio d’inversione del ciclo economico. Sull’Italia, secondo il Fondo monetario internazionale, pesano negativamente soprattutto la mancanza di lavoro e di crescita.
“Nel nostro Paese – afferma Francesco Del Boca, presidente di Confartigianato Piemonte – il tasso di disoccupazione è ai massimi storici del dopoguerra, con quella giovanile che sfiora il 40%. Occorrono riforme, dalla semplificazione dei contratti alla riduzione del costo del lavoro, per dare slancio alla produttività ed aumentare il tasso di occupazione, soprattutto tra i giovani e le donne. La pressione fiscale ha ormai raggiunto il 42% e rende sempre più difficile pensare che il mondo produttivo possa continuare a sostenere un simile peso”.
“Nell’ultimo anno – continua Del Boca – i prestiti bancari alle aziende italiane sono diminuiti di 41,5 miliardi di euro, pari al – 4,2%. Le più colpite dalla riduzione del credito sono le imprese artigiane che in un anno hanno visto diminuire del 5,7% lo stock di finanziamenti. Occorre che il sistema bancario s’impegni maggiormente nell’erogazione dei finanziamenti agli imprenditori e che venga rilanciato il ruolo dei Consorzi Fidi. Mi auguro pertanto che nella legge di stabilità vengano previste misure per sostenere la ripatrimonializzazione dei Confidi”.
“L’alto costo del lavoro aggiunge ancora Del Boca – è un altro problema con cui devono confrontarsi le nostre imprese. Occorre diminuire tale onere rivedendo i premi Inail, riducendo i contributi per malattia versati al’Inps e l’Irap. Altro aspetto su cui occorre assolutamente intervenire è quello della burocrazia: il costo annuo degli adempimenti amministrativi per le imprese italiane è di 30,98 miliardi, pari a 2 punti di Pil, con un peso medio per ciascuna azienda pari a 7.091 euro l’anno”.
“Da tutto ciò – conclude Del Boca – emerge che la fine della crisi non è imminente e che, se vi sarà ripresa, sarà gracile ed incerta. Ritengo pertanto che i Fondi 2014-2020, stimabili per il Piemonte complessivamente intorno ai 2 miliardi di euro, possano favorire l’aggancio alla ripresa e contribuire ad arrestare una deriva di deindustrializzazione ed impoverimento generale del sistema produttivo che rischia di divenire inarrestabile”.