Il sottosegretario Sandro Gozi risponde all’allarme di Confartigianato e s’impegna per risolvere il problema delle imprese italiane
“Il Governo italiano condivide le nostre preoccupazioni e si è impegnato ad intervenire per individuare rapidamente una soluzione al problema creato dalla nuova “Legge sulle imprese artigianali (LIA)” che istituisce l’Albo degli artigiani nel Cantone elvetico e ne impone l’iscrizione anche agli imprenditori esteri”.
Così il Presidente di Confartigianato, Giorgio Merletti, commenta la risposta pervenuta oggi da parte del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio per le Politiche e gli Affari europei, On. Sandro Gozi, alla richiesta di intervento sollecitata dalla Confederazione nei confronti del Sottosegretario Gozi e del Ministro degli Affari Esteri Paolo Gentiloni.
Con la nuova legge del Canton Ticino che istituisce l’Albo degli artigiani – segnala Confartigianato – è a rischio l’attività di circa 14.000 italiani, tra imprenditori e loro dipendenti, provenienti soprattutto da Lombardia e Piemonte, che lavorano oltreconfine. Dal 1° febbraio, infatti, gli imprenditori artigiani, già iscritti all’Albo in Italia, che operano per brevi periodi in Canton Ticino rischiano di non poter più lavorare nel territorio svizzero oppure dovranno sobbarcarsi una serie di adempimenti e di costi per iscriversi anche al nuovo Albo istituito nel Canton Ticino. Secondo Confartigianato la nuova normativa svizzera non rispetta gli accordi bilaterali con l’Unione europea in materia di riconoscimento reciproco delle qualifiche professionali, di libertà di stabilimento e libera prestazione dei servizi delle imprese sanciti dall’Accordo tra l’Unione Europea e la Svizzera del 21 giugno 1999.
All’allarme di Confartigianato, il Sottosegretario Gozi risponde segnalando che la Confederazione Elvetica ha garantito il rispetto degli Accordi presi con l’Unione Europea e i suoi Stati membri fino al 9 febbraio 2017. Inoltre, nella risposta del Sottosegretario Gozi, si fa rilevare che la Commissione Europea, contattata sulla questione, ha confermato che, in ogni caso, fino al 9 febbraio 2017 le disposizioni degli Accordi devono essere rispettate, incluso quindi il principio di non discriminazione e le regole procedurali relative alla libera prestazione di servizi temporanea e occasionale, introdotte dalla direttiva europea sul riconoscimento delle qualifiche professionali (facente parte dell’Accordo), al momento palesemente violate dal Canton Ticino.
Il Sottosegretario Gozi si impegna inoltre a trasmettere la segnalazione di Confartigianato al Ministero degli Affari Esteri per trovare rapidamente una soluzione che eviti di penalizzare le nostre imprese artigiane.