In Italia per realizzare un appalto si impiega più di un terzo del tempo che in media serve a livello europeo: 815 giorni contro 605 della media UE.
A rallentare i lavori sono i numerosi passaggi burocratici che incidono per il 54,3% sui tempi complessivi per completare le opere.
Secondo Confartigianato, il 54,3% del tempo necessario per completare l’opera pubblica in Italia è assorbito dai cosiddetti tempi di attraversamento, calcolati tra la fine di una fase e l’avvio della successiva, che non sono utilizzati per realizzare l’opera, ma vengono impegnati da procedimenti burocratici ed autorizzativi. La lentezza della nostra burocrazia pesa direttamente anche sulle tasche delle imprese che realizzano l’appalto: in Italia, infatti, devono aspettare in media 90 giorni per essere pagate dall’Ente pubblico appaltante, vale a dire il doppio rispetto ai 46 giorni della media Ue e tre volte in più del limite massimo di 30 giorni imposto dalla legge sui tempi di pagamento. La durata della realizzazione delle opere pubbliche è soltanto uno degli ambiti in cui la burocrazia rallenta e blocca la competitività italiana.
Secondo i dati di Confartigianato, pessimi sono anche i dati sui tempi di pagamento dei lavori che vedono l’Italia (assieme al Portogallo), ben distanti dalla media Ue: 90 giorni di attesa, il doppio rispetto ai 46 giorni della media Ue, tre volte il limite massimo di 30 giorni imposto dalla direttiva comunitaria.
“Occorre ricordare che le regole del Recovery Plan sono europee e quindi procedure di certo condivise, rispettose di leggi e obiettivi, ma anche snellite dall’aggravio di inciampi e ritardi burocratici – commenta Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Piemonte – L’Italia tra incertezze e crisi di governo, tra progetti ancora da discutere e approvare si troverà fanalino di coda in Europa per la realizzazione concreta delle opere, infatti da mesi si parla dell’attuazione dei programmi del Recovery Fund ma nella realtà non ancora viene reso pubblico un progetto, si spera che il nuovo Governo possa segnare un cambio di passo, e presentare entro il termine di scadenza il Recovery Plan”.
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