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Catasto impianti termici: complesso per i manutentori, costoso per tutti

I cittadini e le imprese ne sanno poco, non collaborano con gli impiantisti ed è ancora difficile usare il portale della Regione Piemonte

Non tutti i cittadini, le imprese e le pubbliche Amministrazioni sanno che sono responsabili in modo specifico dell’efficienza energetica dei propri impianti di riscaldamento e di condizionamento. Non sanno sicuramente che gli installatori e i manutentori degli stessi hanno l’obbligo, all’atto del primo intervento manutentivo, di comunicare i dati relativi al loro funzionamento al nuovo Catasto degli Impianti Termici (dgr 6 ottobre 2014 n.13-381), che la Regione Piemonte ha deciso di dematerializzare con la creazione di un apposito portale.

Confartigianato, Cna e Casartigiani del Piemonte hanno condiviso lo spirito di tale iniziativa. Purtroppo però, ad un mese dall’entrata in vigore del provvedimento,  non tutto  marcia speditamente come dovrebbe. Per quanto la Regione si sia attivata con una videoconferenza informativa con le imprese del settore nell’immediatezza dell’attivazione del portale, non è stata ancora messa in atto un’analoga capillare campagna d’informazione nei confronti dei cittadini e dell’utenza in generale, molti dei quali non sono neanche consapevoli delle responsabilità  e delle sanzioni derivanti dall’avere in casa o in azienda un impianto termico o di climatizzazione non mantenuto a norma di legge.
Per poter compilare correttamente i libretti telematici gli impiantisti devono ottenere dai loro clienti una serie d’informazioni integrative come i dati catastali, ed i numeri dei contatori (Pod e Pdr); su questa richiesta si sta riscontrando l’indisponibilità di molti clienti a rilasciare i dati, ritenuti da essi sensibili, con la conseguenza che i manutentori non riescono a completare la prima fase del caricamento del libretto sul Cit, a causa del blocco previsto dalla procedura che individua molte informazioni come obbligatorie, determinando l’impossibilità a procedere alla generazione del libretto telematico ed ai successivi adempimenti.
Per superare tale situazione le Confederazioni artigiane propongono di rendere facoltativa la compilazione di alcuni dati  fino a quando le azioni d’informazione della Regione nei confronti dell’utenza portino alla comprensione e all’accettazione degli obblighi posti a suo carico.
La categoria evidenzia come la dematerializzazione degli adempimenti rappresenta un servizio aggiuntivo alle normali attività di manutenzione che giocoforza dovrà essere remunerato generando ulteriori costi al cliente.
Confartigianato, Cna e Casartigiani stigmatizzano inoltre la decisione della Regione di tassare gli impianti termici come previsto nelle ultime proposte finanziarie dalla Giunta (ddl 66 art 3) contrariamente a quanto deciso ad inizio estate.  Ciò sarà fonte di ulteriori complicazioni poiché  sono molte le imprese che hanno già richiesto a titolo gratuito numerosi bollini non appena la procedura Cit lo ha reso possibile.
Le decisioni finanziarie prese dalla Regione non possono trasformarsi in richieste economiche che rischiano di scaricarsi sulle imprese di manutenzione, poiché si rischia che l’utente intenderà erroneamente tale obbligo a carico delle imprese manutentrici degli impianti. Se questa decisione venisse confermata è opportuno che i cittadini ne siano informati e che all’utente venga data la possibilità di versare direttamente il contributo con modalità semplici e differenziate, senza gravare ulteriormente sulle casse già indebolite delle imprese.
Le Confederazioni artigiane chiedono un incontro con l’assessore regionale alle attività produttive Giuseppina De Santis per mettere a punto tutti gli  strumenti necessari per adempiere agli obblighi di legge in modo condiviso e utile per i cittadini.

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