Vertice Ue: i tagli ai fondi di coesione comprometterebbe il progetto
BRUXELLES – Il Comitato delle Regioni ha accolto, con una risoluzione oggi a Bruxelles, “i piani che riconoscono l’importanza centrale della lotta alla disoccupazione giovanile per conseguire gli obiettivi di Europa 2020, la strategia Ue per la crescita e l’occupazione”. I piani ambiziosi approvati dal Cdr – in un un momento in cui la disoccupazione giovanile in Europa interessa 5,7 milioni di persone – puntano ad offrire una “garanzia per i giovani”, che sarà cofinanziata dai fondi di coesione dell’Ue. Per questo l’Assemblea dei rappresentanti regionali e locali dell’Ue manda a dire ai capi di stato e di governo, che si riuniscono da giovedì a Bruxelles per trovare un accordo sul bilancio Ue 2014-2020, “che qualsiasi taglio ai finanziamenti per la coesione comprometterebbe la riuscita del progetto”. Il presidente del, CdR Ramón Luis Valcárcel, intende invitare gli Stati membri “a raggiungere rapidamente, entro la fine di febbraio, un accordo sulla raccomandazione relativa alla garanzia per i giovani e a introdurre il dispositivo, al più tardi, entro gennaio 2014″. La prima vicepresidente del CdR Mercedes Bresso, ha sottolineato che “una garanzia per i giovani rappresenta una misura decisiva per combattere la disoccupazione giovanile e le sue ripercussioni catastrofiche a livello economico, ma anche sociale, in tutta l’Ue. Quella garanzia si è dimostrata efficace in diversi Stati membri, e non vi è quindi alcun motivo – ha precisato- di ritardarne l’attuazione sull’intero territorio europeo”. Bresso ha poi ribadito che il CdR “approva appieno l’introduzione di un tale dispositivo, ed è fermamente convinto che si rivelerà uno strumento efficace per rilanciare l’occupazione giovanile e la crescita”. E’ stato il Consiglio Ue a invitare la Commissione a proporre un pacchetto per l’occupazione giovanile comprendente la raccomandazione di istituire una garanzia per i giovani, in modo da assicurare che nessun giovane sotto i 25 anni resti per oltre quattro mesi senza lavoro, studio o formazione. (ANSA).
