Confartigianato si conferma protagonista della sostenibilità e guida degli artigiani e delle piccole imprese nelle transizioni green ed energetica. Lo dimostra il successo della Settimana per l’energia e la sostenibilità che, dal 23 ottobre, ha visto il Sistema Associativo mobilitato in tutta Italia con oltre 55 eventi realizzati in 50 sedi territoriali, con il coinvolgimento di 6mila persone e 300 studenti.
Numeri che sono stati riassunti oggi, in occasione dell’evento conclusivo della Settimana, svoltosi a Roma nella sede Confederale.
Sono intervenuti il Presidente di Confartigianato Marco Granelli, Giacomo Vigna, dirigente della Direzione Generale per la politica industriale, l’innovazione e le PMI del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, Michele Zilla, Direttore generale del COBAT, Bruno Panieri, Direttore Politiche economiche di Confartigianato. Accanto a loro Flavia Pinello, titolare di Atelier ModArt, Davide Servadei, titolare di Ceramica Gatti, Andy Luotto impegnato nell’attività di ristorazione, che hanno testimoniato la capacità di realizzare prodotti sostenibili nei settori della moda, della ceramica e del food.
“La Settimana – ha sottolineato il Presidente Granelli – è stata un’importante occasione di confronto a tutto campo tra Confartigianato, le imprese, le istituzioni, gli esperti italiani e di livello internazionale su tutti i pilastri della sostenibilità economica, sociale e ambientale, con l’obiettivo di costruire ed orientare un nuovo modello possibile di sviluppo economico e sociale in cui l’artigianato e la micro e piccola impresa possono essere protagoniste. Gli artigiani e le Mpi sono già impegnati in azioni per ridurre l’impatto ambientale delle proprie attività, ma anche ad operare in modo etico e responsabile verso le comunità di appartenenza e nel rispetto del territorio. Sono sforzi che devono però essere accompagnati da politiche e interventi orientati ad affrontare la transizione in atto. C’è molto da fare sul piano delle politiche pubbliche, nel campo degli investimenti pubblici per la lotta al cambiamento climatico, per l’eliminare della burocrazia che spesso rallenta i processi virtuosi e ostacola l’attivazione di nuovi e fondamentali strumenti, come le Comunità Energetiche. E’ necessario “mettere a terra” un sistema efficiente di incentivi che favoriscano l’autoproduzione di energia e l’efficienza energetica degli impianti produttivi, fortunatamente previsti, su nostra importante azione di pressione sulle istituzioni, nel PNRR integrato dal programma RepowerEU”.
E proprio l’impegno del Governo è stato testimoniato da Giacomo Vigna, dirigente del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, il quale, dopo aver apprezzato l’iniziativa di Confartigianato, ha sottolineato “la necessità di scelte razionali e ponderate, soprattutto adeguate alle micro e piccole imprese, nell’applicazione delle norme in materia ambientale. Le transizioni green ed energetica sono aspetti centrali del presente e del futuro ma ‘soffrono’ di troppi ideologismi che rischiano di compromettere la competitività delle nostre aziende”. Vigna ha poi indicato le misure di incentivazione messe in campo dal Ministero e dal Governo, tra cui la ‘Sabatini green’, e i provvedimenti del Ddl Made Italy per promuovere e sostenere l’italianità delle filiere del legno e del tessile.
Da parte sua, Michele Zilla, Direttore generale del Cobat, ha spiegato il funzionamento di questa piattaforma di servizi per l’economia circolare, nata 30 anni fa, e oggi riunisce 5 Consorzi di filiera per raccolta, stoccaggio e avvio al riciclo dei rifiuti di pile e accumulatori, apparecchiature elettriche ed elettroniche, pneumatici fuori uso, rifiuti in fibra di vetro, prodotti tessili giunti a fine vita. Zilla ha sottolineato: “Siamo di fronte ad un cambiamento epocale per le imprese e i consumatori. La transizione ecologica passa dalle persone: è una vera e propria ‘rivoluzione’ che impone un percorso culturale orientato al riuso e al riciclo”.
E come si fa economia circolare lo hanno mostrato proprio gli imprenditori di Confartigianato. Come Flavia Pinello, titolare dell’atelier Modart a Palermo, che utilizza la tecnologia digitale 3D per la progettazione e la prototipazione pre-consumo dei capi d’abbigliamento da proporre alle aziende acquirenti. In questo modo risparmia tempo e minimizza gli scarti di materiale tessile.
Nessuno scarto anche per la ceramica artistica grazie al talento di un maestro come Davide Servadei, titolare della ‘Bottega Gatti’ a Faenza. “Tutti i materiali di scarto da smaltire – ha spiegato – vengono utilizzati per i sottofondi delle case. Per quanto riguarda gli smalti di scarto è in fieri un progetto di filiera che prevede il loro recupero per realizzare un materiale di vetro con un colore-simbolo della sostenibilità e che sarà utilizzato da tutti i ceramisti di Faenza. Ma non finisce qui. Anche il fango dell’alluvione che ha colpito nei mesi scorsi la Romagna, una volta filtrato, verrà riciclato per costruire oggetti di arte sacra che rappresentano lo spirito della nostra comunità”.
“Zero-sprechi” è anche il motto di Andy Luotto che ha spiegato la formula vincente del suo impegno di ristoratore. “Il risparmio – ha detto – inizia dall’acquisto delle materie prime realmente necessarie, dal recupero creativo degli avanzi, dall’utilizzo di tecnologia che permette il risparmio energetico nella cottura e nella conservazione dei cibi”.
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