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Consiglio direttivo Donne Impresa

Daniela Biolatto

Il Consiglio direttivo del gruppo regionale Donne Impresa si è riunito lunedì 16 giugno 2014 alle ore 14.30 per discutere il seguente ordine del giorno:

  • comunicazioni della Presidente;
  • aggiornamento situazione previdenziale;
  • risultanze Giunta nazionale del 10 giugno;
  • varie ed eventuali.

Al fine di sviscerare adeguatamente il secondo punto all’ordine del giorno sono stati chiamati ad intervenire i colleghi Debora Panuele (responsabile Inapa di Confartigianato Cuneo) e Saverio Fiore (responsabile Inapa di Confartigianato Asti). In merito a ciò è stata trasmessa una nota riassuntiva, qui riportata di seguito.

Accesso al pensionamento per le donne imprenditrici

Cosa è cambiato con la riforma (legge 214 del 2011)

Alla riunione del Movimento Donne Impresa, allargata alle imprenditrici delegate per le categorie costituite a livello regionale, sono state prese in esame, in forma tecnica ma discorsiva, le sostanziali novità introdotte in materia pensionistica dalla riforma Fornero. Con l’ausilio di schede illustrative è stato sviluppato l’argomento dell’accesso al pensionamento dopo la data del 1.1.2012. La predetta riforma pensionistica ha ridefinito infatti i requisiti di accesso alle pensioni di anzianità e di vecchiaia (es. anagrafici, contributivi, decorrenza), con particolare aggravio di permanenza al lavoro delle donne rispetto al passato. In sostanza la loro età pensionabile è stata parificata a quella degli uomini.

I punti principali che presi in esame sono stati:

  • ridefinizione dei requisiti anagrafici per accesso alla pensione di vecchiaia per le lavoratrici autonome;
  • parificazione dell’età pensionabile dal 1.1.2018;
  • sostituzione della pensione di anzianità con la pensione anticipata;
  • nuovi requisiti per il prepensionamento;
  • la riforma e l’incidenza sulle donne impegnate nel lavoro di cura (anziani, bambini, attività relazionali per il mercato e per l’ambito familiare). Un lavoro a valenza sociale e professionale che sarebbe potuto rientrare fra quelli usuranti, ma che la vigente normativa ha precluso.
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