La priorità è la salute pubblica, ma è urgente intervenire per contenere i danni immediati sull’economia: l’emergenza ha prodotto effetti diffusi e pesanti su interi settori e filiere tra cui quelle del comparto artigiano. I primi provvedimenti sono stati adottati, ma è evidente che la brusca frenata richiederà ulteriori e più incisivi interventi.
Così si è espressa Confartigianato , unitamente alle altre organizzazioni dell’Artigianato e del Commercio facenti parte di R.E TE. Imprese Italia, all’incontro del 4 marzo con il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte per l’emergenza Coronavirus.
Occorre estendere l’indennizzo a tutti i lavoratori autonomi e professionisti su tutto il territorio nazionale ed assicurare la massima inclusività al sistema degli ammortizzatori sociali. In particolare, in relazione all’emergenza liquidità delle imprese, è necessario individuare strumenti che vadano oltre a quelli già individuati per il Fondo Centrale di Garanzia. Per le MPMI andrebbe riproposta una moratoria generalizzata sui crediti. Da sospendere pure l’utilizzo degli ISA per il 2020, in considerazione dell’impatto negativo sui bilanci delle imprese. Bisogna, inoltre, mettere in campo misure che fronteggino l’impatto della crisi su intere filiere nazionali d’impresa.
Fondamentale anche prevedere misure che consentano di recuperare il più rapidamente possibile condizioni di sviluppo stabile: la ripresa può essere sostenuta anche attraverso una forte iniezione di risorse pubbliche, spesso già disponibili. Oltre a garantire l’avvio rapido e generalizzato dei cantieri già programmati, occorre accelerare il lavoro di ridefinizione delle norme del Codice dei Contratti pubblici e agevolare i pagamenti della Pubblica Amministrazione.