ROMA – Grazie al microcredito produttivo in Italia dal 2011 al 2014 sono stati creati 34.000 nuovi posti di lavoro, ma l’offerta di questo tipo di finanziamento non è sufficiente: se infatti tutta la domanda fosse stata soddisfatta i posti di lavoro generati in questi quattro anni potevano essere oltre 98.000. Questi i dati elaborati dall’Ente nazionale per il microcredito e presentati dal presidente Mario Baccini nel corso di un convegno alla Camera.
Ogni beneficiario di microcredito produttivo, si legge nell’indagine, genera in media 2,43 posti di lavoro e dal 2011 al 2014 ogni posto di lavoro è stato creato con un’anticipazione di di credito di circa 8.100 euro per occupato. In questo periodo in Italia sono stati erogati oltre 370 milioni di euro, 277 milioni dei quali per finalità produttive; in tal modo 14.000 persone sono state in grado di avviare o sostenere un’attività lavorativa. Nel quadriennio 2011-2014, osserva tuttavia l’Ente nazionale per il microcredito, è cresciuta la domanda di questo tipo di finanziamenti, ma nel complesso si è dimostrata significativamente più elevata del numero dei prestiti effettivamente erogati, segnalando che l’offerta disponibile, per quanto in aumento, non è attualmente ancora in grado di soddisfare le lievitanti richieste, in special modo quelle per il microcredito produttivo che trovano una risposta solo nel 34,6% dei casi.
Nel solo 2014, l’insieme delle 115 iniziative di microcredito monitorate ha concesso circa 11.500 microcrediti, per un ammontare complessivo di oltre 147 milioni di euro di crediti erogati, riuscendo a soddisfare meno della metà (44%) della domanda. I microcrediti accordati nel 2014 hanno avuto nella metà dei casi (5.734) una finalità sociale, intervenendo per l’inclusione di persone in condizione di particolare vulnerabilità, e nell’altra metà dei casi (5.694) una finalità produttiva, sostenendo l’avvio o l’esercizio di una attività di lavoro autonomo o di microimpresa. (ANSA)