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Debiti Pa, ora 9,6 miliardi. Stop assunzioni a chi paga tardi

Saldo entro 60 giorni dal 2015. Arriva registro fatture obbligatorio

ROMA – Fatture pagate entro 60 giorni a partire dal 2015 con il blocco delle assunzioni – anche di Co.Co.Co – per chi sfora. Ma anche l’arrivo di un registro unico delle fatture per evitare che nuovi debiti possano accumularsi, senza averne nemmeno coscienza.

Il governo, con il decreto Irpef, mette altri 9,6 miliardi di euro sul tavolo del pagamento dei debiti delle amministrazioni pubbliche, che si aggiungono ai 47 già stanziati e che possono estendersi fino a 13 miliardi senza intaccare il deficit. Ma contemporaneamente, dedica al tema dei pagamenti P.a ben 19 articoli del provvedimento per mettere a punto ricco carnet di misure finalizzato a gestire i pagamenti ed evitare che il problema si possa riproporre in futuro.

LE RISORSE, 9,6 MILIARDI: Le risorse vengono stanziate in diversi capitoli. 6 miliardi sono previsti per i debiti ”certi, liquidi ed esigibili” delle Regioni e degli enti locali, mentre 2 miliardi vanno ai crediti verso le partecipate degli enti locali. Accanto a queste due macro cifre ci sono risorse per anticipazioni nel settore sanitario (770 milioni), per il pagamento dei debiti del ministero delle interno alle Asl (altri 250 milioni) e anche per i comuni dissestati (300 milioni).

SPAZIO INTERVENTI FINO A 13 MLD: I 9,6 miliardi sono quelli che il governo pensa di spendere quest’anno, ma è stato stimato che si possa arrivare fino a 13 miliardi senza avere impatti negativi sui conti. La cifra di 5 miliardi sulla quale si calcolano i maggiori incassi Iva è invece prudenziale: considera solo i pagamenti per i quali le regioni hanno già ricevuto la richiesta di pagamento.

PAGAMENTI ENTRO 60 GIORNI, O NIENTE ASSUNZIONI: Vengono introdotte norme per velocizzare, nel rispetto anche dei vincoli europei, i pagamenti delle amministrazioni pubbliche. Con il rischio di penalizzazioni: nessuna assunzione, nemmeno per co.co.co o tramite contratti di servizio, è infatti prevista per le amministrazioni pubbliche che registreranno, nei pagamenti delle fatture, tempi superiori ai 90 giorni nel 2014 e 60 nel 2015. La norma del decreto, però, è meno stringente di quella prevista in una bozza di un ipotizzato disegno di legge per il pagamento dei debiti che non ha mai visto la luce: in quel testo il governo ipotizzava limiti di 60 e 30 giorni rispettivamente per il 2014 e il 2015.

ARRIVA IL REGISTRO DELLE FATTURE, PER TUTTI: Un ”registro unico delle fatture” dovrà essere tenuto da tutte le amministrazioni pubbliche a partire dal primo luglio. Le fatture dovranno essere registrate entro 10 giorni e non saranno ammessi sotterfugi (come registri per singoli settori).

1 MLD SU GARANZIE STATO, FACILITATA CESSIONE CREDITI: il Governo riscrive le norme per la certificazione dei crediti della P.a, con nuovi strumenti per favorire la cessione dei crediti certificati. Il meccanismo passa attraverso le banche che acquistano i crediti e possono cederli alla Cassa Depositi e Prestiti che può prevedere dilazioni di pagamento di molti anni. E’ prevista la garanzia di ultima istanza dello Stato sul quale il governo mette un ‘gettone” pari a 1 miliardo di euro per rimpinguare l’apposito fondo.

RISTRUTTURAZIONE DEBITO REGIONI, ANCHE PER DERIVATI: Il decreto prevede anche la ristrutturazione dei debiti contratti dalle regioni. Il tesoro può per questo emettere nuovi titoli di Stato. Le tabelle del decreto danno spazio fino a 8,7 miliardi di nuovi titoli. La norma consente anche di liberarsi di strumenti derivati sottoscritti in passato dalle regioni. Con un solo limite: l’operazione non sarà possibile se comporta un aumento del debito pubblico dello Stato. (ANSA)

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