Anche in Piemonte il design influenza il saper fare delle imprese attraverso la capacità di dare forma all’ingegno. Infatti in Piemonte operano oltre 13.500 imprese di mobili, moda, ceramica, carta, metalli preziosi, strumenti musicali ecc. ad elevata contaminazione del design.
“La maggiore presenza dell’artigianato e delle micro e piccole imprese – commenta Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte – si riscontra nei settori del made in Piemonte che hanno connotato la nostra storia e il patrimonio culturale: prodotti in legno, mobili, moda – tessile, abbigliamento e pelle –vetro e ceramica, gioielleria ecc”.
Ma anche il settore del design risente della carenza di figure professionali altamente qualificate. Secondo l’analisi di Confartigianato, a livello nazionale sono difficili da reperire 6 disegnatori su 10. Nel 2022 le imprese italiane hanno indicato 22.280 entrate di disegnatori industriali. Per tutte le entrate hanno una elevata importanza le competenze digitali e nel 59,1% dei casi, pari a 13.160 unità, sono di difficile reperimento. Tale indicatore, tra le maggiori regioni, registra una maggiore accentuazione in Veneto (63,0%) e Piemonte (61,4%), mentre per l’inserimento di un potenziale designer servono mediamente 4,9 mesi di ricerca, contro una media di 3,9 mesi per le professioni tecniche.
“Chi produce design, infine, si trova costretto a battagliare da un lato con la produzione su larga scala e con la commercializzazione online – conclude Felici – la sfida è quella di puntare sempre a realizzazioni di eccellenza utilizzando materiali diversi e confrontandosi con aziende che lavorano in altre parti d’Italia e del mondo. La strategia vincente è la collaborazione con contaminazione”.
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