Tempi di pagamento: bene il recepimento della direttiva UE, ma occorre includere anche le opere pubbliche
“Così si recupera competitività con il resto d’Europa”.
Con queste parole Domenico Massimino, presidente provinciale di Confartigianato Imprese Cuneo, commenta positivamente la decisione del Governo che ha mantenuto l’impegno di recepire entro novembre, con la delega contenuta nello Statuto delle imprese, la Direttiva europea che porta a 30/60 giorni i tempi di pagamento nelle transazioni commerciali tra Stato, privati e imprese.
«Ora – sottolinea Massimino - anche in Italia avremo finalmente regole chiare per combattere il malcostume dei “cattivi pagatori” che mette in ginocchio le piccole imprese. Il recepimento rigoroso dei principi della Direttiva previsto dal decreto legislativo approvato dal Governo potrà contribuire a risolvere uno dei problemi più gravi che stanno all’origine della mancanza di liquidità degli imprenditori e che addirittura, in questi tempi di credito scarsissimo, ha portato anche alla chiusura molte aziende».
«Oggi in Italia – aggiunge Luca Crosetto, componente cuneese della Giunta nazionale di Confartigianato – i tempi medi di pagamento della PA e dei privati nei confronti delle piccole imprese sono di 180 giorni e nell’ultimo anno sono aumentati di 44 giorni. Nel nostro Paese i tempi medi di pagamenti sono il doppio della media UE per i pagamenti tra privati e il triplo della media europea nei pagamenti della Pubblica Amministrazione. Ma numerosi imprenditori devono attendere addirittura anni per essere pagati. Agli imprenditori artigiani questi ritardi costano 3,6 miliardi l’anno di maggiori oneri finanziari».
Pur apprezzando la decisione del Governo, ANAEPA (Associazione Nazionale Artigiani dell’Edilizia dei decoratori, dei Pittori e Attività Affini), che rappresenta gli artigiani e le piccole imprese del settore costruzioni, rileva come nel decreto legislativo che recepisce la Direttiva europea sui tempi di pagamento siano stati esclusi i lavori pubblici. Questo si ripercuote in particolare sulle imprese di costruzione, che rappresentano il settore maggiormente colpito dal grave fenomeno dei ritardi di pagamento della Pubblica Amministrazione e delle imprese private.
«Sollecitiamo dunque – spiega Luciano Gandolfo, rappresentante provinciale e regionale di Confartigianato Edilizia nonché vice presidente nazionale ANAEPA – il rapido intervento del Governo per modificare le norme sui pagamenti previste dalla disciplina sugli appalti adeguandole a quanto previsto dalla Direttiva europea che fa esplicito riferimento alla progettazione e all’esecuzione di opere e edifici pubblici, nonché ai lavori di ingegneria civile».
Secondo Confartigianato si tratta di un intervento indispensabile, considerato che le piccole imprese del settore costruzioni sono quelle che hanno registrato il maggiore aumento dei tempi di pagamento, cresciuti di 64 giorni nell’ultimo anno, e il costo più elevato derivante dai ritardi, pari a 1,6 miliardi di maggiori oneri finanziari.
«Ora – conclude il presidente Massimino – dobbiamo stringere la trattativa per migliorare la produttività del lavoro nel nostro Paese: un grosso segnale già è stato fatto dal Governo e siamo certi che, attraverso un adeguato tavolo di concertazione, riusciremo a risolvere la problematica relativa agli appalti pubblici: tutto questo per combattere la carenza di liquidità degli imprenditori alle prese con i pesanti effetti della crisi».