Gli artigiani di Mestre dicono no all’aumento dell’Iva e alle tasse sui capannoni
VENEZIA – “Spero che i partiti riescano a superare questa situazione di impasse uscita dalle urne, trovando un punto di convergenza sul lavoro e la piccola impresa”. A lanciare l’appello alle forze politiche, affinché in tempi brevi si possa formare un nuovo Governo, è il segretario della Cgia di Mestre, Giuseppe Bortolussi (nella foto). “Visto che la principale emergenza nel Paese è il lavoro e gli unici soggetti in grado di crearne di nuovo sono le piccole imprese – prosegue Bortolussi – spero che attorno a questi problemi i partiti politici siano in grado di far quadrato e di costruire una maggioranza di Governo in grado di dare le risposte che il Paese si attende”. I problemi sono noti a tutti, ma, fa sapere la Cgia, è bene ricordarli, poiché mai come in questo momento è opportuno che la politica fornisca una risposta concreta al mondo del lavoro e delle imprese. Ecco l’elenco dei nodi per Cgia da affrontare subito: aumento dell’Iva dal 21 al 22% dal primo luglio 2013: se non si riuscirà ad evitare tale incremento di aliquota, i consumatori quest’anno sborsare ulteriori 2 miliardi di euro, con evidenti riflessi negativi sui consumi; tares (nuova imposta sull’asporto rifiuti), prima rata da luglio 2013: aumento di 2 miliardi di euro rispetto al 2012; mancati pagamenti da parte della Pubblica amministrazione alle imprese: sono tra gli 80 e i 90 miliardi di euro i pagamenti ancora incagliati e che minano fortemente la liquidità delle aziende e la ripresa economica; Imu sui capannoni: aumento dal 60 al 65 del coefficiente moltiplicatore da applicare alla rendita catastale ai fini del calcolo della base imponibile e dell’imposta da pagare; tasse: diminuzione dell’Irap e del costo del lavoro. (ANSA)