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Elezioni Parlamento europeo. Confartigianato Imprese Piemonte incontra alcuni candidati della Circoscrizione Nord-Ovest

Lunedì 20 maggio alle ore 15.00 presso la sede di Confartigianato Piemonte (via Andrea Doria, 15)

Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte: “Abbiamo la necessità di un’Ue capace di un’azione di stabilizzazione sia in politica estera sia sui mercati finanziari, ma soprattutto di un’Europa del “buon senso”, che non scarichi i costi della transizione ecologica su piccole imprese e cittadini.”

L’8 e il 9 giugno 2024 i cittadini italiani sono chiamati a eleggere il nuovo Parlamento europeo. Un appuntamento importante anche per il futuro dei 23,3 milioni di artigiani, micro, piccole e medie imprese che rappresentano il 99,8% del totale delle aziende europee, generano il 64,4% dei posti di lavoro e creano il 52,4% del valore aggiunto nell’Ue.

La Confederazione ha quindi predisposto il documento: “Le proposte di Confartigianato ai candidati alle elezioni Ue” che saranno illustrate da Carlo Napoli, Segretario di Confartigianato Imprese Piemonte, ad alcuni candidati al Parlamento Europeo della circoscrizione Nord-Ovest, in occasione dell’incontro che si è svolto lunedì 20 maggio alle ore 15.00 presso la sede di Confartigianato Imprese Piemonte. Segue un intervento di Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte e di Claudio Varisellaz, Presidente di Confartigianato Imprese Valle d’Aosta.

“Queste elezioni europee rappresentano l’occasione per una svolta, per un cambio di marcia – commenta Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato imprese Piemonte – che ponga i 4,4 milioni di piccole imprese italiane al centro dell’agenda politica ed economica europea e consenta loro di affrontare le grandi trasformazioni del mercato, di cogliere le opportunità delle transizioni ecologica e digitale, di contribuire alla costruzione di uno sviluppo sostenibile. Bisogna uscire dalla stucchevole retorica dell’Europa “Casa comune”, perché da decenni non lo è, presentandosi piuttosto come un’entità burocratica che appiattisce le differenze e le peculiarità locali all’insegna di un’omologazione funzionale ai grandi capitali e ai Paesi più forti. Un’Europa delle banche, più che un’Europa dei territori. Un’Europa sempre più “allargata”, facendo però pagare a noi il biglietto di ingresso degli altri. Di fronte ai drammatici scenari internazionali, abbiamo la necessità di un’Ue capace di un’azione di stabilizzazione sia in politica estera sia sui mercati finanziari, ma soprattutto di un’Europa del “buon senso”, che non scarichi i costi della transizione ecologica su piccole imprese e cittadini. Dall’auto elettrica alle case “green” servono politiche di accompagnamento, altrimenti saranno solo pochi Paesi e poche classi di benestanti a trarne vantaggio e come nel treno di Snowpiercer, nei vagoni di testa si banchetterà con vivande gourmet mentre nei vagoni di coda verranno servite barrette di insetti.”

“Competitività, competenze, credito sono gli ambiti di azione nei quali Confartigianato ha declinato le priorità – commenta Claudio Varisellaz, Presidente di Confartigianato Imprese Valle d’Aosta – sulle quali sollecita l’impegno dei candidati italiani alle elezioni europee. Tra i temi-chiave spiccano: la creazione di un ambiente favorevole ai piccoli imprenditori con regole chiare che consentano a tutte le aziende di competere alla pari; la qualificazione delle competenze necessarie a favorire l’occupabilità dei giovani, a fronteggiare le sfide dell’innovazione tecnologica e della sostenibilità, a garantire la continuità aziendale; l’accesso alle risorse per investire nello sviluppo.”

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