Il Tar del Lazio ha ritenuto infondate le eccezioni sollevate da Confestetica in ordine all’incompetenza del ministero dello sviluppo economico e della salute ad emanare il regolamento, alla carenza di motivazione e contraddittorietà del decreto ed alla violazione della normativa comunitaria relativa alla libertà di stabilimento. Confermata, quindi, la legittimità del decreto ministeriale (110/2011) che resta il punto di riferimento per gli operatori del settore in ordine all’utilizzo delle apparecchiature, che sarà periodicamente aggiornato sulla base dei lavori del tavolo tecnico istituito ad hoc presso il ministero dello sviluppo economico. Confartigianato che presenzia con sistematicità ai lavori della commissione, continuerà ad adoperarsi affinché la norma resti costantemente adeguata alle dinamiche di mercato, nell’ottica delle esigenze, ma anche della tutela del benessere dei clienti/consumatori.
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