Rete Imprese Italia Piemonte “Si attui la politica del credito che il Consiglio regionale ha varato a marzo. Non c’è più tempo”
“La nostra preoccupazione è rivolta al futuro lavorativo degli oltre duecento dipendenti e all’impatto sulle PMI del Piemonte. Ci sono 57.760 imprese associate ad Eurofidi di cui circa il 40% piemontesi per circa 2 miliardi e 600 milioni di garanzie in essere totali. Esprimiamo altresì preoccupazione per le ricadute d’immagine sul sistema dei confidi associativi che, nonostante le difficoltà, rimangono solidi ed hanno garantito in tutti questi anni l’accesso al credito di migliaia di micro e piccole imprese. Specifichiamo che, a differenza di Eurofidi che è partecipata dalla Regione Piemonte attraverso Finpiemonte, i confidi associativi sono a capitale totalmente privato.
L’ultima fase della vicenda Eurofidi si è svolta al di fuori di un confronto sulle più ampie e complesse problematiche creditizie delle piccole imprese piemontesi. E’ mancata la volontà politica di affrontare il problema per tempo insieme a tutti gli attori interessati del sistema (Confidi e Organizzazioni Imprenditoriali). In altre parole, in luogo della consolidata tradizione concertativa che ha caratterizzato con efficacia il sistema piemontese, ha prevalso una logica da azienda partecipata.”
“Preoccupa altresì il nesso fra la sorte di Eurofidi e Nuova Finpiemonte. Il 31 marzo scorso il Consiglio regionale ha approvato la Legge finanziaria 2016-2018 ed insieme ad essa un collegato – frutto della mediazione svolta con le associazioni datoriali – sui temi della Nuova Finpiemonte e delle politiche regionali del credito. Tali indirizzi non sono stati attuati dalla Giunta, pertanto la liquidazione di Eurofidi avviene nel vuoto di misure a favore del credito e senza l’avvio, più volte da noi sollecitato, di un confronto teso a definire una nuova strategia complessiva sul sistema dei confidi in Piemonte. Occorre pertanto procedere celermente attuando quanto previsto dal collegato alla legge finanziaria regionale: ridefinizione del Fondo di riassicurazione delle PMI, varo di una nuova tranched – cover per le PMI, creazione di un sistema con al centro la Nuova Finpiemonte che valorizzi il ruolo dei Confidi esistenti.” Infine ipotesi, come quelle circolanti sui mezzi di informazioni, relative alla creazione di newco e/o bad company devono essere attentamente valutate evitando di scaricare sulle spalle della collettività piemontese un onere tutt’altro che irrilevante e comunque devono essere valutare nell’ambito di un’analisi complessiva del sistema delle garanzie. Occorrerà monitorare con attenzione l’attività svolta in sede di liquidazione affinché le iniziative intraprese non si riverberino negativamente sulle imprese garantite”.