Confartigianato, insieme con le Organizzazioni nazionali maggiormente rappresentative dell’artigianato in Europa (ZDH-Germania, CMA France-Francia, CDM-Lussemburgo, GSEVEE-Grecia, WKO-Austria, SMEDenmark-Danimarca, ZRP-Polonia e Cna), ha lanciato oggi 12 marzo, a Monaco di Baviera, la prima edizione della Conferenza europea dell’artigianato.
La Conferenza europea, inserita nel contesto della Fiera Internazionale dell’Artigianato – IHM, che da 75 anni rappresenta un punto di riferimento per l’artigianato a livello internazionale, rappresenta un’occasione di dialogo fra le Organizzazioni imprenditoriali, gli imprenditori e le Istituzioni europee sul futuro dell’artigianato nell’Ue.
Le sfide poste alle imprese dalle transizioni e dall’attuale contesto geopolitico sono state oggetto di dibattito durante la cerimonia di apertura, che ha visto la partecipazione di Enrico Letta, relatore del Rapporto sul futuro del mercato interno, e del Presidente di Confartigianato Marco Granelli, che si è confrontato con alti rappresentanti della Commissione Europea.
La Conferenza europea dell’artigianato costituisce un’importante occasione per proporre soluzioni, condividendo prospettive e buone pratiche. Attraverso i diversi panel (competitività, competenze e sostenibilità), le organizzazioni promotrici intendono trasmettere le principali raccomandazioni del mondo artigiano europeo alle Istituzioni dell’Unione in questa nuova legislatura.
Il Presidente Granelli ha posto l’accento su temi fondamentali per il futuro delle PMI: il diritto di mantenere la dimensione di impresa diffusa di territorio, la promozione delle reti di impresa, la sostenibilità e la necessità di una semplificazione normativa. “Le politiche europee – ha detto Granelli – devono rispondere meglio alle esigenze delle micro e piccole imprese, che sono il cuore pulsante dell’economia. Un’Europa più attenta alle PMI, con politiche inclusive e mirate, rappresenta la chiave per garantire che le piccole imprese possano continuare a prosperare, contribuendo alla crescita e alla coesione dell’intero continente”.
Granelli ha sottolineato che “il supporto alle PMI deve andare oltre la semplice spinta alla crescita”, riconoscendo il valore di imprese che scelgono di mantenere una dimensione diffusa sul territorio, piuttosto che cercare espansioni globali. Questo approccio, ha spiegato, garantirebbe anche coesione territoriale, particolarmente importante per le aree rurali e periferiche che dipendono dalle PMI locali.
Il Presidente di Confartigianato ha poi messo in evidenza la necessità di promuovere la dimensione aggregata delle PMI che sono spesso penalizzate quando si tratta di accedere a finanziamenti pubblici o partecipare a gare d’appalto. Una delle soluzioni proposte è quella di promuovere reti associative tra le PMI, come il contratto di rete, che consente alle imprese di collaborare su progetti comuni, migliorando la competitività e l’accesso a opportunità che sarebbero difficili da ottenere singolarmente. Questo modello consente alle piccole imprese di condividere competenze, aumentare la produttività e ottenere maggiore visibilità nelle catene di valore globali. Un esempio concreto di queste reti è il progetto C4Network, lanciato da Confartigianato per facilitare l’aggregazione delle PMI, permettendo loro di partecipare a appalti pubblici e commesse che da sole non potrebbero ottenere. “L‘aggregazione è la chiave per superare le sfide economiche e globali” ha affermato Granelli, aggiungendo che l’accesso facilitato a bandi e finanziamenti è essenziale per garantire la competitività delle piccole imprese artigiane.
Nel corso del dibattito, il Presidente di Confartigianato ha anche affrontato le sfide quotidiane che le PMI devono affrontare, tra cui la difficoltà di reperire lavoratori qualificati, il disallineamento tra formazione e mercato del lavoro, e la necessità di incentivi concreti per la transizione ecologica. Le PMI sono pronte a essere protagoniste della sostenibilità, ma necessitano di politiche che supportino concretamente i costi e gli investimenti necessari per adattarsi a un’economia più verde.
Il Presidente ha messo in evidenza come le PMI necessitino di un cambio di paradigma nelle politiche europee, chiedendo una maggiore applicazione del principio di “pensare innanzitutto al piccolo”, ancora poco attuato nelle politiche dell’UE.
Granelli ha poi affrontato un aspetto fondamentale per il futuro delle PMI: la semplificazione normativa, evitando regolamentazioni opprimenti che limitano la loro capacità di innovare e competere”. In conclusione, il presidente ha lanciato un appello alle istituzioni europee, chiedendo un maggiore coinvolgimento delle associazioni di categoria nel processo decisionale. La partecipazione attiva di Confartigianato e altre organizzazioni di categoria è quindi essenziale per garantire che le PMI possano far valere le proprie istanze, assicurando politiche più inclusive per le piccole imprese.
Il Delegato di Confartigianato all’Europa, Luca Crosetto, nel corso del panel sulla sostenibilità, interviene per testimoniare quanto la transizione non sia priva di ostacoli per le imprese più piccole. Partendo dalla sua esperienza imprenditoriale, Crosetto sottolinea un importante paradosso: per quanto le imprese artigiane e di micro-dimensione siano dei naturali ‘campioni della sostenibilità’, data la loro struttura snella e la vicinanza al territorio, queste affrontano notevoli ostacoli nella transizione. Ne sono chiari esempi la rendicontazione di sostenibilità spesso sproporzionata, gli eccessivi oneri burocratici ed economici, la necessità di risorse per far fronte ad investimenti ingenti in nuove tecnologie e la ricerca delle competenze nel campo della transizione ambientale.
Il messaggio condiviso alla Conferenza europea dell’artigianato è chiaro: sostenere le imprese artigiane di micro e piccola dimensione significa rafforzare il mercato dell’Unione europea, verso un modello socioeconomico sostenibile, coeso e competitivo.