Un recente disegno di legge regionale ridetermina alcuni importi della tassa automobilistica, ed è insostenibile l’aumento del 10% proposto su autocarri, trattori stradali e massa rimorchiabile. “L’eventuale entrata in vigore di tale norma – dichiara Aldo Caranta, presidente regionale degli autotrasportatori di Confartigianato – sarebbe l’ennesima imposizione tributaria che le aziende piemontesi operanti nel settore trasporto merci conto terzi sarebbero tenute a pagare diminuendo così l’appetibilità della localizzazione nella nostra Regione delle imprese di tale settore”.
Da ciò conseguirebbe da un lato la riduzione occupazionale – attualmente il settore comprende 8.373 imprese che danno lavoro a 19.132 addetti – e dall’altro il calo degli introiti tributari locali, ottenendo così l’esatto contrario di ciò che si prefigge il disegno di legge regionale.
Inoltre si evidenzia come sia altrettanto insostenibile che il taglio delle risorse destinate alle Regioni dallo Stato centrale si traduca automaticamente in tributi locali. “A tutto ciò – precisa Anna Mozzone, presidente regionale degli autotrasportatori di Cna – si aggiunge anche la considerazione che, ad oggi, purtroppo gli effetti della ripresa economica tardano a farsi sentire soprattutto per le piccole imprese, ed in particolare per quelle artigiane”.
In virtù di tutto ciò le confederazioni artigiane, disponibili per eventuali approfondimenti, chiedono lo stralcio dell’art.1 di tale disegno di legge e non escludono, in caso negativo, di ricorrere ad una mobilitazione della categoria.