Confartigianato, Cna e Casartigiani prendono atto della modifica apportata alla legge n.1/2009 – Testo unico in materia di artigianato approvata con procedura d’urgenza dalla III commissione del Consiglio regionale.
“La notizia ci ha colto di sorpresa – dichiara Giorgio Felici, presidente di Confartigianato Imprese Piemonte – in quanto ci aspettavamo un iter normale del provvedimento in commissione, con la convocazione delle confederazioni artigiane per le consultazioni di rito. In quella sede avremmo ribadito ai rappresentanti delle varie forze politiche le nostre riserve circa la soppressione delle Cpa (Commissioni provinciali per l’artigianato), organi amministrativi e di tutela dell’artigianato previsti dalla legge quadro nazionale n.443/1985″.
“Avevamo già avuto modo di esprimere al precedente assessore Massimo Giordano la nostra perplessità alla soppressione delle Cpa – prosegue Filippo Provenzano, segretario Cna Piemonte – convinti che tale decisione della Giunta derivasse da motivazioni esclusivamente economiche, connesse al precario stato della finanza regionale. Infatti l’obiettivo di semplificazione dell’iter burocratico per l’acquisizione della qualifica d’impresa artigiana era già stato raggiunto con l’entrata in vigore della comunicazione unica al registro delle imprese, introdotta dalla legge n.106/2011. Una decisione importante della qualela Giuntase ne sarebbe assunta la responsabilità politica”.
“Certamente manifestiamo il nostro apprezzamento – conclude Ulderico Carboni, presidente Casartigiani Piemonte – per il recepimento delle modifiche alla bozza iniziale del disegno di legge richieste dalle confederazioni artigiane. Diamo atto alla direzione regionale attività produttive di aver accolto le nostre osservazioni, in primis la richiesta di mantenimento della Cra (Commissione regionale per l’artigianato) quale organo di rappresentanza e tutela dell’artigianato e di prima istanza nei ricorsi avverso i provvedimenti d’iscrizione e cancellazione dall’albo delle imprese artigiane, adottati dal registro imprese delle Camere di commercio”.