E’ stato approvato dalla Giunta regionale il nuovo regolamento sulla panificazione, per salvaguardare l’artigianato d’eccellenza e a tutela della qualità di produttori e consumatori. Frutto di un lungo lavoro di confronto tra gli uffici regionali e le associazioni di categoria, la disciplina permette di realizzare quelle indispensabili distinzioni sul prodotto finale che eliminino la asimmetria informativa tra chi vende e chi compra. Il pane, infatti, non è tutto uguale. Secondo le nuove disposizioni regionali, quello fresco è da considerarsi tale quando è messo in vendita entro e non oltre la giornata in cui è stato concluso il processo produttivo e deve essere esposto in scaffali distinti e separati rispetto al pane conservato e a quello ottenuto dagli intermedi di panificazione. Il pane conservato, venduto cioè in un giorno diverso da quello di produzione, deve essere confezionato con l’indicazione della data e la dicitura che ne evidenzi stato e metodo di conservazione, nonché le eventuali modalità di consumo. Anche in questo caso, deve trovare una collocazione in scaffali specifici. Le imprese che procedono alla cottura o doratura finale di impasti intermedi, crudi o precotti, devono poi esporre un apposito avviso al consumatore che evidenzi come il loro lavoro nella fase di panificazione consista solo nell’ultima fase del passaggio in forno.
Tra le altre disposizioni del regolamento, l’impegno della Regione di assicurare un’offerta formativa adeguata alle differenti esigenze del settore, dalla formazione di giovani alla specializzazione degli adulti e alla riqualificazione per il reinserimento lavorativo.