Consumismo ‘usa e getta’? No grazie. Meglio prodotti unici, belli, ben fatti, che durano nel tempo. Il lockdown sembra aver cambiato le abitudini degli italiani. All’acquisto di oggetti a basso prezzo e di dubbia qualità si sta sostituendo l’apprezzamento per i prodotti frutto della creatività e dell’abilità degli artigiani che li creano e li riparano. Una tendenza che è stata esplorata oggi al programma di Rai Radio 1 ‘Sportello Italia’ con l’intervento del Segretario Generale di Confartigianato Cesare Fumagalli.
“Realizzare prodotti belli, ben fatti, che durano nel tempo – ha sottolineato Fumagalli – è da sempre la caratteristica del nostro sistema produttivo che vede protagonisti gli imprenditori artigiani. In questo senso l’economia circolare non è la moda del momento ma la valorizzazione delle capacità così tipiche dell’Italia. I 100 giorni di lockdown ci hanno fatto accelerare sulla strada dell’imparare a cambiare rimanendo noi stessi, perchè i mestieri possono essere quelli di un tempo ma i modi di esercitarli si avvalgono delle nuove tecnologie e dell’innovazione digitale. Le attività artigiane esercitano molto fascino presso i giovani perché danno soddisfazione concreta e immediata e viene favorito il rapporto con consumatore che non è più soltanto destinatario ma, grazie alla personalizzazione e al ‘su misura’, diventa prosumer, cioè parte integrante del processo produttivo”.
A ‘Sportello Italia’ è intervenuto anche Alberto Cisamolo, artigiano delle calzature, socio di Confartigianato, il quale, durante il lockdown, grazie all’utilizzo dei social, ha inventato un nuovo modo per valorizzare il suo lavoro.
Ascolta l’intervista al Segretario Generale Cesare Fumagalli