Le più recenti analisi dell’Ufficio studi di Confartigianato Imprese in relazione al mercato del lavoro e all’imprenditoria femminile nel nostro Paese disegnano un quadro preoccupante per quanto riguarda la partecipazione delle donne al mercato del lavoro. Permane infatti un grave ritardo rispetto al resto d’Europa, con un tasso di occupazione femminile tra i più bassi rispetto al resto dell’UE, con un dato negativo che si fa più marcato nel Mezzogiorno.
Nonostante la vigorosa stretta monetaria e le incertezze legate al prolungamento del conflitto in Ucraina, infatti, è stata osservata una crescita robusta dell’occupazione: in Piemonte l’occupazione sale del +1,1% con un +1,6% per le donne e un +0,7% per gli uomini, risultato senz’altro positivo, anche in comparazione delle altre maggiori regioni italiane.
“Senz’altro è positivo il dato che emerge dalle relazioni del nostro Ufficio studi nazionale – commenta Sara Origlia, Presidente di Donne Impresa di Confartigianato Imprese Piemonte – tuttavia a fronte degli enormi sforzi messi in campo dalle nostre imprese, è doveroso commentare quanto sta accadendo in relazione ai tassi di interesse. Non c’è niente da fare: dall’Unione europea non arriva mai una buona notizia per le microimprese ma solo scelte ‘lacrime e sangue’. L’ultima in ordine di tempo è la decisione della Banca centrale di innalzare di un altro 0,25% i tassi di interesse, portandoli al 4%. Una misura che sarebbe finalizzata a contrastare l’inflazione ma che di fatto si traduce per imprese e famiglie in un maggior costo del denaro: pagheremo di più mutui e prestiti .”
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