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In Piemonte resistono le imprese rosa

Sono 111.380, il 24% del totale, hanno titolare straniera 8.108

TORINO – Anche le imprese femminili piemontesi sono messe a dura prova dalla crisi, ma nel complesso resistono: nel 2012 il calo è stato solo dello 0,27% ed è stabile la loro quota sul totale delle aziende iscritte al Registro imprese delle Camere di commercio piemontesi, pari al 24,1% nel 2012, incidenza lievemente superiore rispetto a quella nazionale (23,5%). In tutto le imprese femminili sono 111.381: 8.108 sono straniere (in aumento rispetto all’anno precedente) e 12.585 ‘under 35′(in calo rispetto al 2011). Il turismo è il settore che ha registrato la variazione percentuali più consistente (+2,26%), seguito dalle costruzioni (+1,01%) e dagli altri servizi (+0,33), mentre sono negative le variazioni rilevate dall’agricoltura (-2,96%), dal commercio (-1,59%) e dall’industria in senso stretto (-1,42%).

“La sostanziale tenuta delle imprese femminili di fronte a questa crisi – commenta Ferruccio Dardanello, presidente di Unioncamere Piemonte – dimostra che le donne sanno affrontare con straordinaria energia anche le difficoltà maggiori”. Le imprese femminili registrate alla Camera di Commercio di Torino sono 56.059, in calo dello 0,86% rispetto a un anno fa. A Torino sono state conteggiate complessivamente 118.015  posizioni imprenditoriali di donne che esercitano attività di impresa: in questo caso uno stesso soggetto può risultare contato più volte se ricopre più posizioni di impresa in qualità di titolare socio o amministratore. Il 31% delle imprenditrici torinesi opera nel settore dei servizi orientati prevalentemente alle imprese, il 23% nel commercio, il 9,5% nell’industria, il 9,2% nei servizi di alloggio e ristorazione e il 9,1% nei servizi pubblici, sociali e personali. Quasi il 54% delle donne opera in società di persone, il 27% in imprese individuali e il 16% in società di capitale. La donna imprenditrice mediamente ha un’età over 50 (il 48%) e ricopre la carica di amministratrice d’impresa (il 39%).

Le imprenditrici ‘giovani’, con un’età cioé inferiore ai 30 anni, risultano essere ancora un numero limitato (il 6% del totale), mentre ben il 46% appartiene alla fascia di età tra i 30 e i 49 anni. Le imprenditrici straniere rappresentano il 7,5% del totale e hanno registrato un incremento rispetto al 2011 del +7,4%. Sono mediamente più giovani: ben il 61,2% delle donne straniere ha un’età compresa tra i 30 e i 49 anni, e circa il 12% ha un’età inferiore ai 30 anni. La prima nazionalità delle imprenditrici straniere si conferma essere quella rumena (18% del totale delle imprenditrici straniere); seguono la cinese (il 10,1%), la nigeriana (il 7,8%) e la marocchina (il 7,7%). Il principale settore in cui operano le imprenditrici straniere è il commercio (il 30,7% delle donne straniere totali), seguito dai servizi pubblici, sociali e personali (il 16,2%), da quelli orientati prevalentemente alle imprese (il 15,7%) e dal turismo (il 14,6%). Per promuovere la nascita e lo sviluppo delle imprese femminili del territorio, presso la Camera di commercio di Torino è attivo dal 2001 il Comitato per l’imprenditoria femminile, che realizza numerose attività di formazione e di informazione per rafforzare il ruolo delle donne nel mondo dell’imprenditorialità. (ANSA)

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