Si rafforza, almeno in parte, l’ottimismo delle imprese artigane che si era già manifestato nei primi mesi dell’anno. Questa, in estrema sintesi, è l’indicazione che emerge dalla seconda indagine trimestrale congiunturale del 2017 di Confartigianato Imprese Piemonte.
Per quanto concerne le previsioni di produzione totale, continua il trend positivo del saldo, che sale dal 4,68% al 9,25%.
Segnali positivi anche per i nuovi ordini il cui saldo torna decisamente in terreno positivo, passando dal – 0,78% al + 3,80%.
Tuttavia il carnet ordini superiore ai tre mesi scende dall’11,60% al 4,33% ponendo in luce il permanere di incertezze sulle prospettive future.
I nuovi ordini per esportazioni presentano una riduzione della negatività del saldo che passa dal -2,08% al -0,52%.
Si rafforza fortemente la positività del saldo riguardante l’andamento occupazionale che sale dallo 0,57% al 6,08%.
Le imprese intenzionate ad assumere apprendisti scendono dal 6,40% al 3,43%. Occorrere che l’istituto dell’apprendistato venga modificato in modo da diventare realmente utile alle imprese artigiane ed ai giovani che vogliono entrare nel mondo del lavoro.
Coloro che prevedono investimenti per ampliamenti scendono dal 3,40% all’1,40%. Le imprese intenzionate ad effettuare investimenti per sostituzioni salgono dall’8,50% al 19,50%. Gli intervistati che non prevedono investimenti scendono dal 64,65% al 54,85%.
Le stime di regolarità negli incassi salgono dal 47,50% al 63,80%; le previsioni di ritardi scendono dal 36,80% al 26,80%.
“Le imprese artigiane – osserva Maurizio Besana, presidente di Confartigianato Imprese Piemonte– devono riuscire a compiere un salto di qualità in termini di diffusione ed utilizzo del digitale nei processi produttivi e nella comunicazione. Al riguardo Confartigianato Imprese ha realizzato uno studio denominato ‘Industria 4.0 e manifattura digitale, guida pratica per le piccole e micro imprese’ per sostenere l’artigianato nello sviluppo del proprio potenziale di innovazione e guidarlo nei processi di trasformazione tecnologica. Ispirato al Piano Industria 4.0 del Governo, il documento spiega come i processi produttivi delle micro e piccole imprese possano migliorare in efficienza ed efficacia, consentendo all’impresa di essere più competitiva sui mercati. Il piano Industria 4.0, sostenuto anche da una serie di incentivi fiscali, per chi investe in beni strumentali nuovi materiali ed immateriali, può dare una forte spinta alla crescita. Si tratta di saper aggiornare i valori di creatività ed unicità -che costituiscono tradizionali peculiarità delle imprese artigiane- con i nuovi aspetti teconolgici che oggi si identificano in hardware e software integrati, robotizzazioni, stampanti 3D.La flessibiltà e la capacità di adattamento ai nuovi contesti, propria del mondo artigiano, ci consentirà di vincere anche questa sfida”.
“La rivoluzione digitale – conclude Maurizio Besana – richiede anche nuove politiche di istruzione e formazione continua per i giovani. La strada obbligata è il sistema duale con l’attuazione dell’alternanza scuola-lavoro e dell’apprendistato di primo e terzo livello per superare il gap tra scuola e mondo produttivo e fornire ai ragazzi le competenze necessarie. Inoltre anche i lavoratori dovranno essere accompagnati durante tutta la loro carriera in un continuo percorso di formazione ed aggiornamento delle competenze digitali e tecnologiche”.
La seconda indagine trimestrale 2017 è stata svolta dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Piemonte con l’utilizzo di un questionario telefonico rivolto ad un campione di oltre 2500 imprese, individuate nei principali comparti di produzione e servizi delle attività artigiane della nostra regione.