Ma lo stato di salute è buono, il 30% non registra perdite nette
TORINO – Il numero dei Confidi attivi in Italia è sceso negli ultimi due anni del 3%, lo stock delle garanzie emesse del 9,5% (negli ultimi cinque anni la flessione è rispettivamente del 6 e del 4,6%). La crisi non ha però deteriorato lo stato di salute dei consorzi: il 98% ha l’indice di solvibilità Tier 2, superiore al livello previsto dalla normativa della Banca d’Italia, anche se la metà dei Confidi top 10 presenta un tasso di sofferenza superiore al 3% e in media le insolvenze lorde del 2012 sono in aumento rispetto all’anno precedente.
L’analisi del mercato delle garanzie nazionali è stata effettuata dal comitato Torino Finanza in collaborazione con Escp Europe. I confidi italiani censiti dalla ricerca nel 2012 sono 510 contro i 17 della Germania, i 28 della Francia e i 23 della Spagna. La maggioranza ha sede nel Sud (48%), mentre a livello di stock erogato pesano di più quelli che operano nel Nord Italia (56%).
“Il sistema dei Confidi – commenta Vladimiro Rambaldi, presidente Torino Finanza – sta dimostrando solidità nonostante il momento di criticità del settore del credito e si conferma strumento chiave per il rilancio delle pmi. Le manovre del governo hanno rafforzato il ruolo del Fondo centrale di Garanzia, essenziale per fare ripartire l’economia del Paese”. (ANSA)