Solo il 5,7% nel 2011 contro il 6, 2% del 2010
ROMA – La stretta su spese e investimenti coinvolge anche la formazione: tra il 2010 e il 2011 la percentuale degli adulti in un percorso di apprendimento passa dal 6,2% al 5,7% allontanandosi ancora di più dall’obiettivo europeo del 12%. E’ quanto emerge da un rapporto dell’Isfol per il ministero del Lavoro secondo il quale siamo distanti dalla media comunitaria dell’8,9% (ma in Danimarca è al 32,3% e in Svezia al 25%). Il trend – sottolinea l’Isfol – rispecchia l’andamento della congiuntura economica: dopo una crescita costante nel 2004-08 la tendenza si è invertita dal 2008, avviando una fase di calo che perdura tuttora. Il tasso di partecipazione femminile si attesta sul 6% contro il 5,3% degli uomini.
In Italia, come negli altri paesi mediterranei e dell’Est Europa, le donne trovando minori sbocchi occupazionali sono “indotte” ad elevare il loro livello di istruzione e formazione per essere competitive sul mercato. Nel 2011 il Centro si conferma l’area geografica con il più elevato tasso di partecipazione (6,3%), seguita dal Nord-Est (6%) e dal Nord-Ovest (5,6%), mentre i valori più bassi sono al Sud (5,1%) e nelle Isole (5%). Gli occupati sono più coinvolti in attività di formazione promosse dalle imprese, mentre la formazione finanziata dalle Regioni assume un peso più rilevante tra le persone in cerca di lavoro. Nelle tre semestralità comprese tra il gennaio 2011 e il giugno 2012, i Fondi paritetici interprofessionali hanno approvato oltre 29.700 piani formativi a loro volta articolati in oltre 166.000 iniziative, che prevedono oltre 2 milione e 300 mila partecipanti appartenenti a più di 61.000 imprese. (ANSA)