Seminario regionale – venerdì 27 marzo – ore 10/13 – hotel Sitea
Un seminario regionale sulla riforma del mercato del lavoro, tema di stringente attualità e di forti implicazioni economiche per il futuro delle imprese. Ad illustrare i contenuti essenziali del Job act ed il suo impatto economico e sociale sugli artigiani interverrà il direttore nazionale dell’area sindacale di Confartigianato Riccardo Giovani. Dal rinnovamento della legislazione sui contratti e licenziamenti agli interventi sul welfare, tra assegni di disoccupazione, maternità e nuove prestazioni in sussidio.
Giovani sottolinea “la necessità di utilizzare la delega contenuta nel Job act per riorganizzare e potenziare il sistema dei servizi per il mercato del lavoro e renderli strumenti efficaci di politiche attive realmente utili alle imprese e ai lavoratori. Va colta l’occasione del Job act per innovare le modalità con le quali vengono gestiti i servizi di collocamento e reimpiego, collegando strettamente gli interventi di sostegno al reddito con le misure di reinserimento nel mercato del lavoro. In particolare è importante introdurre il principio di condizionalità in base al quale il diritto a percepire trattamenti di sostegno al reddito è condizionato, appunto, all’obbligo di partecipare a iniziative di reimpiego. E i servizi per il lavoro, pubblici e privati, devono rappresentare lo snodo fondamentale con cui concordare e attivare questo nuovo percorso di politiche attive per l’occupazione”.
“Bisogna utilizzare il Job act – evidenzia Adelio Ferrari, vicepresidente di Confartigianato Piemonte – per definire un sistema di orientamento e di sostegno al lavoro che, al pari degli altri Paesi europei, offra ai giovani un percorso di continuità e coerenza tra istruzione, formazione, esperienze on the job ed inserimento lavorativo con contratto di apprendistato. L’apprendistato è lo strumento fondamentale per avvicinare i giovani al mondo del lavoro e per trasmettere le competenze tipiche delle attività che hanno fatto grande il made in Italy nel mondo. L’Italia deve investire su questo contratto che coniuga il sapere e il saper fare che ha formato generazioni di lavoratori ma è stato anche la palestra per migliaia di giovani che hanno creato a loro volta un’impresa”.