Bene che il Governo abbia accolto alcune delle nostre richieste per il sistema delle imprese, come l’aver evitato, innanzitutto, l’aumento dell’Iva per non bloccare il risveglio dei consumi. Intrapresa la strada della riduzione del carico fiscale con misure come l’incremento della franchigia Irap, la revisione del regime forfettario dei “contribuenti minimi”, la possibilità di recuperare immediatamente l’Iva sui crediti insoluti.
Positivi risultano anche gli interventi a sostegno delle ristrutturazioni edilizie, compreso il “bonus mobili”, e delle riqualificazioni energetiche.
Mancano, però, una serie d’interventi che le piccole imprese aspettano da tempo e per i quali Rete Imprese Italia auspica l’inserimento nel corso del dibattito parlamentare: in particolare la deducibilità totale dell’Imu sugli immobili strumentali.
Inoltre, va attuata la parte di Delega fiscale che è rimasta lettera morta e che darebbe alle imprese soggette ad Irpef la possibilità di tassare ad aliquota proporzionale Ires gli utili non prelevati perché reinvestiti in azienda (la nuova “Iri”) ed ai soggetti in contabilità semplificata di pagare le tasse solo dopo l’incasso delle fatture.
Rete Imprese Italia esprime, inoltre, soddisfazione per l’introduzione del super ammortamento per favorire gli investimenti e per l‘aumento della soglia per l’utilizzo del contante che favorisce l’attività economica delle imprese, soprattutto quelle transfrontaliere, fino ad oggi penalizzate, mettendo il sistema imprenditoriale italiano in grado di meglio competere rispetto ai soggetti operanti negli altri Paesi dell’Ue.
E’ apprezzabile anche la conferma dell’esonero contributivo per incentivare le assunzioni o le trasformazioni a tempo indeterminato, seppure con una quota progressivamente ridotta per consentire di distribuire risorse anche su altri interventi. Sostenere le imprese che possono assumere è, infatti, una scelta importante.