Ad un’aggiornata analisi della legge di stabilità, l’ufficio di presidenza di Rete Imprese Italia valuta che il Governo ha imboccato finalmente la strada della riduzione delle tasse che è l’unica via per rafforzare i segnali di ripresa che si registrano nell’economia.
E’ altrettanto evidente, però, che per avere le risorse necessarie per proseguire e consolidare la via della riduzione della pressione fiscale su imprese e famiglie è indispensabile un’azione più decisa e profonda di riduzione della spesa pubblica improduttiva rispetto alla quale il Governo si è dimostrato ancora timido.
Nel dettaglio, sono state accolte alcune richieste di Rete Imprese Italia che vanno incontro alle esigenze di gestione del sistema delle piccole e medie imprese del commercio, del turismo, dei servizi e dell’artigianato.
Si apprezza, innanzitutto, l’aver scongiurato l’aumento dell’Iva che sarebbe stato un vero e proprio “autogol” per la dinamica dei consumi, l’aumento della franchigia Irap, la revisione del regime forfettario dei “contribuenti minimi”, la possibilità di recuperare immediatamente l’lva sui crediti insoluti, compresa la proroga per le agevolazioni per le ristrutturazioni edilizie (compreso bonus mobili), ed ecobonus.
Mancano, però, all’appello alcune importanti misure che discriminano i settori produttivi rappresentati da Rete Imprese Italia rispetto ad altri: la deducibilità totale dell’lmu sugli immobili strumentali, compresi negozi ed alberghi, e soprattutto una parte della Delega Fiscale che è rimasta lettera morta. Da qui la necessità che l’iter parlamentare corregga alcune impostazioni che danneggiano pesantemente le piccole e medie imprese che in Italia rappresentano oltre il 90% del tessuto produttivo.