Confartigianato apprezza l’orientamento espansivo della legge di bilancio 2022, ma chiede di rafforzarne alcune misure con l’obiettivo di sostenere la ripresa delle micro e piccole imprese. Le indicazioni sugli aspetti della manovra da modificare, espresse oggi in audizione alle Commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato, riguardano, in particolare, la riduzione della pressione fiscale, finanziata con uno stanziamento di 8 miliardi per abbattere l’Irpef e l’aliquota Irap. Intervento più che mai necessario – sottolinea Confartigianato – visto che in Italia paghiamo 17,8 miliardi di tasse in più rispetto alla media dell’Eurozona. Tra le richieste avanzate dalla Confederazione, la riduzione dell’Irpef per tutte le forme di reddito in cui è essenziale la componente lavoro, l’introduzione dell’Iri, il superamento dell’Irap attraverso una sovraimposta all’Ires, l’eliminazione della Plastic Tax.
Sul fronte dei bonus in edilizia, Confartigianato ne sottolinea l’importanza per spingere la ripresa economica e rilanciare l’attività delle piccole imprese delle costruzioni che tra il 2008 e il 2019 hanno perso quasi 1 milione di occupati. Per questo, sollecita la proroga al 2023 del superbonus anche per gli interventi sugli immobili unifamiliari e per i lavori eseguiti dai condòmini nelle singole unità immobiliari. In ogni caso chiede sia garantita la detrazione al 110% per gli interventi terminati entro il 31 dicembre 2022, purchè al 30 giugno 2022 sia realizzato almeno il 30% dei lavori previsti. Altri interventi di proroga vengono sollecitati per il bonus facciate e il bonus mobili. Inoltre Confartigianato ritiene necessario superare il blocco imposto dal Decreto controlli su sconto in fattura e cessione del credito, introducendo un limite di spesa per interventi al di sotto dei quali non siano obbligatori visto di conformità e asseverazione della congruità della spesa.
Tra le misure per sostenere il rilancio delle piccole imprese, vengono sollecitati il rafforzamento del fondo per l’internazionalizzazione, il mantenimento delle attuali agevolazioni per gli investimenti in beni strumentali ‘Transizione 4.0’, la valorizzazione dei Consorzi fidi nel Fondo di garanzia Pmi per soddisfare le esigenze creditizie degli imprenditori.
Le politiche attive per il lavoro e la formazione sono aspetti per i quali Confartigianato sollecita un potenziamento di risorse per sostenere l’apprendistato formativo e l’apprendistato professionalizzante e per rifinanziare il Fondo nuove competenze, favorendone l’accesso alle PMI.
L’occupazione va anche sostenuta con misure per assicurare continuità e creazione di nuove attività imprenditoriali. Per questo, la Confederazione considera opportuno estendere l’esonero contributivo previsto dalla manovra anche all’ipotesi di costituzione di imprese artigiane a seguito di un’operazione di workers buyout.
Nell’ambito delle politiche sociali e della previdenza vengono chieste specifiche misure di sostegno per il ruolo attivo svolto dai Patronati, l’applicazione dell’Ape sociale anche al lavoro autonomo e il superamento delle disparità di trattamento tra lavoratrici dipendenti e autonome.
Inoltre, Confartigianato sollecita maggiori risorse dedicate agli artigiani e ai piccoli imprenditori per le misure della manovra riguardanti il contrasto al caro-energia, il Fondo per la strategia di mobilità sostenibile, la valorizzazione dei piccoli borghi, il Fondo per lo sviluppo delle montagne italiane.