Stiamo vivendo settimane cruciali per le politiche economiche europee e nazionali. Qualche giorno fa la Banca centrale europea, di fronte ad una inflazione in Eurozona che si avvicina alla doppia cifra (9,9%, mentre era 9,1% ad agosto) – e nel nostro Paese ha appena raggiunto il +11,9% (record dal 1984) – ha definito un terzo rialzo di 75 punti base dei tassi di interesse ufficiali (dopo un primo incremento di 50 punti base in luglio e con un secondo di 75 punti base in settembre) ed inoltre prevede di aumentare ulteriormente i tassi di interesse per assicurare il ritorno tempestivo dell’inflazione all’obiettivo del 2% a medio termine.
“Siamo molto preoccupati -afferma Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte- La salita del costo del credito amplifica la compressione della redditività determinata dalla straordinaria pressione dei costi dell’energia e delle materie prime, mentre riduce la domanda per investimenti: un combinato che amplia la quota di imprese con una più elevata probabilità di insolvenza. La stretta rallenterà il settore immobiliare e quello delle costruzioni, i comparti che hanno sostenuto la ripresa post-Covid-19”.
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