Paola Natali intervista per Libero Tv Carlo Napoli, segretario regionale Confartigianato Imprese del Piemonte. Qual è lo stato di salute dell’artigianato nella regione? “Non è molto positiva qui, come in tutta Italia, dal lockdown alla ripresa dell’edilizia, adesso ci troviamo con una pandemia che prosegue, la guerra, l’aumento dei costi delle materie prime. Se c’era uno spiraglio nel 2021, adesso saremo quasi in recessione…”, commenta Napoli, “abbiamo chiesto alle istituzioni di intervenire in maniera decisa soprattutto per quanto riguarda il cuneo fiscale per i dipendenti artigiani e di adottare provvedimenti mirati per abbassare i costi dell’energia. Mario Draghi sta proponendo di mettere un tetto al gas, speriamo che questo permetta alle imprese di contenere i costi”. Il segretario parla anche di lotta all’abusivismo e tutela del consumatore: “Informare il cittadino è importante perché sia in grado di muoversi e così facendo faccia calare il livello di abusivismo. Abbiamo sviluppato una campagna d’informazione per comunicare ai cittadini che affidarsi a un artigiano vuol dire mettersi nelle mani di una persona di fiducia. Il proverbio dice “chi meno spende, più spende”. Nel nostro Paese il termine “artigiano” è diventato dispregiativo, ma in verità anche l’alta moda è fatta da artigiani. Che sono imprenditori e che fanno prodotti unici, invidiati in tutto il mondo”. Sull’istruzione, continua Napoli, e lo squilibrio tra domanda e offerta di lavoro: “Mancano giovani che vogliono intraprendere questo percorso, il passaggio generazionale è un problema enorme. Bisognerebbe che le scuole si avvicinassero di più alle imprese, per far capire che oltre alle grandi multinazionali c’è altro. E infatti il nostro tessuto economico è fatto soprattutto da medio, piccole, micro imprese. Non siamo grandi imprenditori solo nel cibo, nella moda, ma anche nell’alta tecnologia. Il lavoro dà dignità alla persona”.
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