“Bisogna prevenire il rischio di una pandemia economica provocata dall’impatto dei dazi Usa. L’Unione europea agisca subito e in modo coeso. Basta con i tempi lunghi e le modalità burocratiche”. E’ l’appello lanciato oggi dal Presidente di Confartigianato Marco Granelli nel corso dell’incontro a Palazzo Chigi con i rappresentanti del Governo sugli effetti dei dazi imposti dagli Stati Uniti.
Granelli ha messo in evidenza che “le nuove tariffe Usa potrebbero far calare di 11 miliardi il nostro export negli Usa, che vale 64,8 miliardi, con la perdita di 33mila occupati nelle imprese esportatrici. In particolare, le micro e piccole aziende, che vendono negli Usa prodotti per 17,9 miliardi, rischiano la perdita di 13mila occupati. Ma questo impatto rischia di espandersi e va affrontato con misure d’emergenza”.
Secondo il Presidente Granelli “va rivisto il Patto di stabilità, creando spazi economici per sostenere gli investimenti privati, e va negoziata una riprogrammazione delle misure del PNRR, con la proroga delle scadenze a livello europeo. Inoltre, va semplificato e rimodulato il Green Deal per adattarlo a nuove strategie europee di sviluppo sostenibile e capace di generare competitività”.
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Il Presidente di Confartigianato considera necessario destinare risorse a sostegno degli investimenti in innovazione e qualificazione dei prodotti soprattutto per le imprese coinvolte nelle filiere critiche colpite dai dazi. Ad esempio, si potrebbe riconvertire il piano Transizione 5.0, visto che ad oggi i crediti d’imposta richiesti sono ben lontani dall’obiettivo di spesa pari a 6,3 miliardi.
Granelli sollecita anche sostegno alle imprese per prevenire crisi di liquidità, con la revisione delle regole di forborne (concessione dei crediti a imprese in difficoltà finanziaria) a livello europeo e un nuovo Temporary Framework (deroghe al Patto di stabilità e alla disciplina degli aiuti di Stato).
Il Presidente di Confartigianato chiede anche puntare sulla diplomazia economica per accompagnare le imprese nella diversificazione dei mercati di export. “Nel 2024 – sottolinea – le piccole imprese italiane hanno già mostrato dinamismo sui mercati mondiali, totalizzando 176,1 miliardi di esportazioni. Un valore in crescita del 3% rispetto al 2023. E’ fondamentale attuare quanto anticipato nel piano nazionale dell’Export, rafforzando il ruolo delle società Sace, Simest, Cassa Depositi e Prestiti e ICE, all’interno di una collaborazione semplificata ed accessibile anche al mondo delle micro e piccole imprese”.