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Ocse: la disoccupazione in Italia crescerà ancora nel 2014

E cresce più della media europea

Sede Ocse

PARIGI – La disoccupazione in Italia continuerà ad aumentare per quest’anno e il prossimo, e nell’ultimo trimestre del 2014 arriverà al 12,6%, contro il 12,2% di fine maggio 2013. Lo prevede l’Ocse nel suo Employment outlook.

La disoccupazione giovanile in Italia a fine 2012 è arrivata al 35,3%. Lo riporta l’Ocse nel suo Employment outlook. La percentuale di senza lavoro nella fascia under 25 è più elevata tra le donne (37,5%) che tra gli uomini (33,7%).

Nell’ultimo anno, la disoccupazione in Italia è cresciuta a un ritmo più elevato rispetto all’insieme dell’Unione europea, ed è ora “un punto percentuale più elevata” della media dei Paesi Ue. Lo scrive sempre l’Ocse precisando che a metà 2012 il dato italiano era invece “in linea con la media”. A fine maggio la disoccupazione nel nostro Paese ha toccato quota 12,2% dopo un aumento “quasi continuo” nei due anni appena trascorsi.

In Italia è aumentata in modo “preoccupante” la quota di giovani che non sono né nel mondo del lavoro, né in educazione né in formazione (Neet), cresciuta di oltre 5 punti percentuali e arrivata a fine 2012 al 21,4% degli under 25. Lo riporta ancora l’Ocse sottolineando come per questi giovani ci sia “un rischio crescente di effetti negativi a lungo termine”. Solo Grecia e Turchia, tra i 34 Paesi dell’organizzazione, hanno una quota di Neet più elevata.

Il pacchetto lavoro approvato a fine giugno è “orientato nella giusta direzione”, in particolare per quanto riguarda le misure per favorire l’assunzione dei giovani, ma “funzionerà solo se sarà parte di un insieme più ampio, di riforme strutturali per riportare l’economia alla crescita”. Lo ha affermato il direttore della divisione lavoro dell’Ocse, Stefano Scarpetta, durante la presentazione dell’Employment outlook, auspicando che l’Italia trovi una “strategia complessiva” per affrontare i problemi di disoccupazione e inattività giovanile. Scarpetta ha inoltre espresso “preoccupazione per la quantità di risorse che saranno disponibili per queste misure”, vista la situazione delicata dei conti pubblici italiani. (ANSA)

 

 

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