Confartigianato Alimentazione, unitamente alle altre Organizzazioni Artigiane, ha sottoscritto con Flai-Cgil, Fai-Cisl, Uila-Uil, il nuovo contratto nazionale di lavoro per le imprese dei settori alimentazione-panificazione.
L’intesa si applicherà ai dipendenti delle imprese artigiane, delle imprese non artigiane che occupano fino a 15 dipendenti del settore alimentare, e ai dipendenti delle imprese della panificazione fino a 249 dipendenti. In Piemonte le imprese interessate sono circa 6.200 con oltre 15mila addetti di cui 7.000 dipendenti.
«Il nuovo contratto – commenta Roberto Dellavalle, Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte Alimentazione – costituisce un passo in avanti nella direzione di consentire alle imprese del settore il migliore collocamento delle risorse umane e di rispondere maggiormente alle nuove esigenze dei consumatori. Inoltre permette di rappresentare meglio la molteplice varietà delle imprese italiane del settore alimentare, da quelle tradizionali fino alle attività più specifiche».
Nel rinnovo viene estesa l’applicabilità del contratto alle imprese che svolgono somministrazione di pasti e bevande in attività di ristorazione, vale a dire i pubblici esercizi quali ristoranti, bar, tavole calde, ecc.
Per quanto riguarda la parte economica, è stato definito un aumento salariale medio pari a 55 euro per i dipendenti delle imprese alimentari artigiane. L’accordo fornisce alle imprese alimentari artigiane, nonché alle piccole e medie imprese del settore, strumenti contrattuali innovativi, in primo luogo introducendo una nuova tipologia di contratto di lavoro finalizzata al reinserimento lavorativo di alcune specifiche categorie di persone: disoccupati o lavoratori in sospensione di lavoro, coloro che non abbiano conseguito un titolo di studio di istruzione secondaria superiore, persone prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi potranno accedere ad un contratto che ne potenzia l’occupabilità. L’accordo di rinnovo ribadisce l’importanza per le imprese del settore di aderire agli Enti Bilaterali dell’Artigianato, in Piemonte l’EBAP (Ente Bilaterale dell’Artigianato Piemontese), anche alla luce della più recente normativa che demanda a questi enti l’erogazione degli ammortizzatori sociali in caso di crisi aziendale.
«Quella dell’alimentazione – sottolinea Dellavalle – è un’attività che necessita di creatività e gusto, competenze che non sono assimilabili alla routine dei precotti e che non sono diverse, in quanto a spirito ed a capacità di innovazione, da quelle dei maestri pasticceri. In Piemonte il settore è in crescita e con questo accordo si rinnovano le relazioni industriali, si rilanciano bilateralità e formazione, consolidando nel contempo la parte salariale; in tema di mercato del lavoro si sperimenta poi il contratto di reinserimento a favore di categorie svantaggiate».
«In ogni caso – conclude Dellavalle – il rinnovo costituisce, anche in prospettiva, un importante passo in avanti per le tante imprese piemontesi alimentari e loro dipendenti».