Gli artigiani contrari agli emendamenti alla nuova formulazione della norma transitoria sulla qualifica di restauratore di beni culturali
Restauro: è mobilitazione degli artigiani restauratori contro le possibili modifiche alla proposta di nuovo impianto dell’art. 182 del Codice dei Beni culturali, la norma che regola la cosiddetta fase transitoria del riconoscimento delle qualifiche del settore artigiano.
«La possibile nuova formulazione dell’art. 182 prova a tenere conto sia dell’esperienza lavorativa del restauratore, sia dell’attività formativa. – spiega Luciano Gandolfo, rappresentante provinciale Edili di Confartigianto Cuneo nonché vice presidente nazionale ANAEPA – Il testo proposto ha trovato la condivisione di tutti i componenti della Settima Commissione Istruzione pubblica, Beni culturali, ricerca scientifica, spettacolo e sport del Senato e si era rinunciato alla presentazione di emendamenti proprio per favorire il passaggio del testo in sede deliberante. Invece, sono arrivati diversi emendamenti, alcuni anche peggiorativi della norma, che se approvati potrebbero far ritornare la situazione alla formulazione precedente, che Confartigianato ritiene lesiva della professionalità dei restauratori artigiani».
Le associazioni artigiane si sono unitariamente rivolte sia al presidente della Settima commissione del Senato, senatore Guido Possa; sia al segretario generale del Ministero per i Beni e le Attività culturali, Roberto Cecchi.
«Abbiamo espresso da un lato l’apprezzamento per quanto è stato fatto, recependo la voce degli artigiani – conclude Domenico Massimino, presidente provinciale di Confartigianato Imprese Cuneo – ma anche abbiamo voluto evidenziare come un nuovo stravolgimento del testo cui si era approdati e che auspicavamo fosse portato in sede deliberante da parte dell’Aula vanificherebbe quanto sin qui fatto e non terrebbe conto della professionalità e delle giuste aspirazioni e attese dei restauratori artigiani».