“Il quinto Conto Energia rischia di penalizzare il mercato libero dei piccoli impianti di energie rinnovabili e della microgenerazione distribuita in cui operano 85.000 imprese che danno lavoro a 150.000 persone”.
Questa l’opinione di Confartigianato a seguito della definizione dei nuovi schemi dei decreti ministeriali in materia di energie rinnovabili.
«I provvedimenti annunciati dal Governo – spiega Domenico Massimino, presidente provinciale di Confartigianato Imprese Cuneo – creano ostacoli di tipo burocratico ed economico tali da bloccare gli investimenti degli imprenditori. La riduzione degli incentivi, la contrazione dei tempi per asseverare gli impianti, l’aumento di adempimenti amministrativi colpiscono un settore dalle grandi potenzialità per le piccole imprese sia in termini di innovazione sia per la capacità di creare posti di lavoro».
«L’intento di evitare fenomeni speculativi, che peraltro non hanno mai riguardato i piccoli produttori – aggiunge Luca Crosetto, componente cuneese della Giunta nazionale di Confartigianato – non giustifica misure che colpiscono un sistema che ha creato benefici economici e occupazionali per il Paese. È necessario cogliere appieno le opportunità offerto dal settore delle rinnovabili e, se davvero si vuole rendere equo e trasparente il mercato dell’energia, occorre correggere anche i meccanismi di prelievo fiscale, eliminando le distorsioni che finora hanno penalizzato le piccole aziende».