Nella sede di Confartigianato Imprese Piemonte ha di recente avuto luogo un seminario formativo sui social media alla luce di un’esigenza unanimemente espressa nel corso dell’ultimo consiglio direttivo regionale dei fotografi, grafici ed informatici. L’obiettivo dichiarato, alla luce del valore innegabilmente acquisito da questi nuovi mezzi di comunicazione, è quello d’impararne i rudimenti allo scopo di riuscire a gestirne le potenzialità economiche indirizzandole a favore della propria visibilità commerciale. E’ stato il delegato regionale degli informatici di Confartigianato Torino, Alessandro De Angelis, ad esplicitarne i contenuti e a rispondere alle domande che gli sono state rivolte nel corso del seminario.
De Angelis ha cominciato spiegando come orientarsi nella grande quantità di risorse, distinguendo le informazioni rilevanti da quelle non rilevanti, quelle aggiornate da quelle scadute, verificandone l’attendibilità. Allo scopo di avere un quadro completo per poter avviare un progetto di marketing digitale per la propria azienda. Troviamo con facilità articoli su come aumentare il numero di “mi piace” alla pagina aziendale in Facebook, ma spesso manca la visione d’insieme, chiara e comprensibile, del marketing digitale.
Prima dell’avvento del web esisteva il marketing dell’interruzione; dopo, cambiate le regole della pubblicità e delle relazioni pubbliche, è diventato il marketing dell’ascolto. Nel marketing classico si presuppone la presenza di un soggetto attivo (impresa, ente, individuo) che cede o trasmette un bene o un servizio stimolando la risposta di un soggetto passivo. Il produttore può facilmente diventare editore di se stesso e farsi conoscere da un pubblico ampio senza intermediazione. Ma deve tenere in conto che oggi il consumatore ha un accesso illimitato ad una vasta gamma d’informazioni ed alternative (diventa rapido, scaltro, difficile da fidelizzare e ingabbiare). E che l’acquisto di un prodotto o servizio, soprattutto su internet, viene fatto in modo più impulsivo. Il consumatore è diventato un soggetto attivo in grado di schivare messaggi pubblicitari non desiderati e che vuole fruire della pubblicità solo nel momento in cui può risolvergli un problema.
Il web è un luogo nel quale convergono informazione e comunicazione, pubblico e privato, sfera personale e professionale in continua interazione. Il mercato virtuale ha caratteristiche geografiche e temporali ben diverse da quello tradizionale e strumenti di comunicazione più avanzati e complessi (mail, sito web, database interattivi, newsgroup, etc.). Marketing e pubblicità tradizionale vanno riconsiderate a 360° ed aperti 24 ore su 24.
I social media consentono una completa interazione tra utenti. Social media marketing è diventata una branca del marketing che si occupa di generare interesse verso i prodotti attraverso i social network. Che tipo di marketing è? Il cliente è in interazione diretta, non è più spettatore ma il vero motore del processo pubblicitario che si muove autonomamente grazie all’interesse generato dagli utenti per gli utenti. Il social media marketing, in generale, si occupa del fatto che il prodotto o il marchio abbia “conversazione” con l’obiettivo di ottimizzare il flusso pubblicitario e l’interesse che gli utenti generano in modo autonomo e gratuito.
De Angelis ha poi posto l’accento sull’importanza dell’identità, intesa come l’insieme di valori e contenuti tramite i quali è identificata un’azienda specificando che non si crea in poco tempo ed indicando la via per migliorare la visione che il pubblico ha del marchio o del prodotto investendo tempo e denaro. L’identità online è raccontare se stessi, farsi una “reputazione digitale”. Concetto semplice ma nella pratica non così banale come può sembrare. L’obiettivo primario è definire l’identità o immagine della propria azienda scegliendo i contenuti che meglio raccontano l’attività, la passione, la visione del lavoro e degli ideali aziendali. Poi occorre pianificare la propria strategia concentrando le proprie forze verso un bersaglio per capire a chi rivolgersi, il cosiddetto target. Infine è necessario determinare una fetta di naviganti che si vuole raggiungere analizzando dello strumento più adeguato. Per esempio un’attività gastronomica è meglio inserirla dentro un social network come “Giallozafferano” che in quello orientato alla tecnologia.
Dopodiché ha spiegato che occorre innanzitutto capire come comunicare e attraverso quali strumenti, le modalità di comunicazione ed interazione. Un sito internet del proprietario, un blog aziendale interno al proprio sito, la creazione di pagine dedicate nei vari social media (pagina facebook, canale youtube, pagina linkedin etc.). Campagne pubblicitarie ad hoc per aumentare il proprio traffico (google adwords ed altri), co-marketing con altri siti internet per scambiarsi reciproca promozione, newsletter promozionale associata ad una campagna pubblicitaria con eventuale landing page dedicata (atterraggio del visitatore), la creazione di una propria applicazione per smartphone con la quale fidelizzare il proprio cliente. Il profilo di una azienda nella maggior parte dei casi viene verificato su google prima di un incontro di lavoro o di una proposta di fornitura. Per acquisiscono importanza l’ottimizzazione e le tecniche di posizionamento (Seo – Search engine optimization) per capire quali sono le informazioni più cercate.
Insomma i social media rappresentano una trasformazione dell’informazione: le persone da semplici fruitori di contenuti diventano editori. Sono tantissimi ma semplificando sono due le macro categorie: social media generalisti e i social media specialistici. Dei primi fanno parte facebook, twitter, google plus. Dei secondi linkedin per il lavoro, pinterest per la moda e le tendenze, youtube per i video, flickr per la fotografia, tumblr per il blogging, foursquare per la localizzazione, tripadvisor per i viaggi e zynga per i videogame solo per citare i principali. Per attività specifiche meglio utilizzare social media specifici. Per attività non specifiche uno o più fra i tre social media generalisti, all’interno di questi è presente la maggior parte degli utenti internet.
La prima azione da compiere per tutti i social network è la creazione della pagina e del profilo personale pianificando gli argomenti di condivisione. Dare un design riconoscibile ai propri post e scegliere i contenuti, creare degli eventi rivolti ai propri utenti, avere un piano, un obiettivo. Poi si deve pensare ad aumentare gli accessi al sito, conversare su twitter e sulle community, caricare le azioni su facebook, gestire la reputazione del brand, creare una propria community. Su facebook è provato si “perde tempo”: significa che le persone che visionano più pagine, immagini, video ed altro abbiano a disposizione molto tempo libero. Chi esplora maggiormente facebook sono i giovani, che rappresentano il 37% degli utenti totali. La gestione non è semplicissima, ma è ottimo per incrementare le visite sul proprio sito internet tramite le sue pagine.
Su twitter non sono presenti dati italiani per identificare bene il target di riferimento, è un social network emozionale, il suo potenziale maggiore è che si possono inviare veloci messaggi, aggiornamenti, consigli, senza dover pubblicare un contenuto complesso. Anche qui gli utenti sono in prevalenza giovani ed abituali utilizzatori di internet. Ha dunque un grande potenziale per far girare velocemente le informazioni con particolare attenzione agli eventi immediati.
In definitiva i progetti di marketing o comunicazione, nei quali l’aspetto online è strategico, deve prevedere anche le potenzialità del progetto al di fuori della rete. Si deve saper gestire una commistione continua tra online e offline, immaginare i due aspetti non più come due diversi contesti con qualche misero punto di contatto, ma un flusso continuo e costante.